“La pandemia ha portato una eredità importante. Ci siamo resi conto tutti dell’importanza centrale del sistema salute e di quanto l’industria farmaceutica può portare a questo sistema, ci si è resi conto di quanto sia necessario investire per il bene della collettività e dell’economia. Il ruolo dell’industria da questo punto di vista è fondamentale per creare partnership che aiutino anche le istituzioni a risolvere problemi che sono chiave per la società stessa”. Lo ha spiegato Valentino Confalone, Country President e Amministratore Delegato di Novartis Italia, nel corso dell’inaugurazione della nuova sede dell’azienda farmaceutica a Milano. Novartis ha già avviato delle collaborazioni con cinque Regioni. Come Friuli Venezia Giulia, per favorire lo sviluppo dell’innovazione nel settore della Salute, Toscana per lavorare sull’efficientamento delle liste d’attesa e migliorare l’accesso a diagnosi, cure e servizi, oltre che sull’approccio preventivo alle malattie cardiovascolari. Ci sono poi le partnership con Lazio per collaborare a individuare misure atte a ridurre la mortalità legata alle malattie cardiovascolari, Sardegna per trovare soluzioni che possano aiutare pazienti affetti da malattie cardiovascolari e da sclerosi multipla (patologia per cui la Regione presenta un impatto fuori dalla media). E Regione Puglia dove a febbraio è stata siglata, ad esempio, una collaborazione pubblico-privato tra Novartis e la ASL di Bari con l’obiettivo di creare un modello innovativo di gestione e presa in carico del paziente cronico. “Sono tutte partnership che si concentrano sul tema di massimizzare e ottimizzare il percorso di cura del paziente”, ha concluso. Altre tre Regioni sono in procinto di firmare ed eseguire accordi simili entro il 2022 e l’ambizione di Novartis è quella di stabilire almeno un accordo di partnership significativo in ogni singola Regione italiana entro la fine del 2023.
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Novartis