Il virus respiratorio sinciziale porta in ospedale 2 bimbi su 10 che ne sono colpiti nel primo anno di vita. Fermato nel 2020 dalla pandemia Covid, "nell'inverno 2021-22 ha messo in ginocchio i reparti di pediatria e le terapie intensive pediatriche. Anche quest'anno avremo più ricoveri del pre pandemia, con un picco atteso intorno a Natale. E tra i ricoverati non vediamo più solo neonati ma anche bimbi fino a 2 anni". A spiegare i rischi per il prossimo inverno è stato Massimo Resti, direttore della Pediatria dell'ospedale Meyer di Firenze, intervenuto alla premiazione del Contest #PerchéSì promosso da Sanofi. Il virus respiratorio sinciziale nel mondo fa più di 100.000 decessi quasi tutti nei paesi poveri. Ogni anno è responsabile di un numero di ricoveri da 3-6 milioni di ospedalizzazioni. "In Italia, il 20% dei contagiati sotto i 2 anni di vita arriva in pronto soccorso. Tra quelli sotto i 12 mesi, il 4% richiede ricovero - spiega - e, di questi, l'1% finisce in rianimazione: nessun altro virus nella prima fase della vita colpisce così", spiega. Inoltre, a seguito della pandemia il problema è cresciuto. "Per mesi - afferma Resti - ha circolato poco e abbiamo sviluppato meno anticorpi nella popolazione. Questo significa che ora colpisce di più e anche in fasce di età che non siamo abituati a considerare a rischio, come i più grandicelli". I bimbi nati pretermine o con patologie congenite hanno un rischio molto maggiore di ricovero, per loro infatti è da anni disponibile un anticorpo monoclonale da ripetere mensilmente nei primi mesi di vita. Tuttavia, "se è vero che i bimbi fragili hanno un rischio maggiore, è anche vero che la maggior parte dei ricoveri è nei bambini sani e nati a termine, che rappresentano l'88% dei ricoverati per questa causa. Ma per loro non è ancora prevista la profilassi". Per questo anche l'Organizzazione Mondiale della sanità plaude all'arrivo di nuovi anticorpi di media durata, conclude, che "possono esser somministrati solo una volta e potranno essere utilizzati per proteggere tutti i bambini, anche quelli sani e a termine, nei primi 12 mesi di vita".
In collaborazione con:
Sanofi