Le farmacie aiutano i pazienti a migliorare l'aderenza alla terapia e questo loro ruolo è considerato un beneficio dall'84% delle persone. Ma molti dei servizi che i presidi di croce verde possono offrire sono diffusi a macchia di leopardo sul territorio italiano. E' quanto emerge dall'indagine condotta da Cittadinanzattiva in collaborazione con Federfarma e con il contributo non condizionato di Teva, presentata oggi a Roma.
Il Rapporto evidenzia però anche una serie di barriere che ancora ostacolano il passaggio dalla farmacia "di fiducia" alla farmacia "dei servizi". Tra queste, il poco coinvolgimento delle farmacie (27%) in campagne di prevenzione e screening promosse dalle istituzioni; lo scarso coinvolgimento delle farmacie (solo il 20%) nell'attuazione del Fascicolo Sanitario Elettronico; una insufficiente condivisione dei dati telematici con i sistemi informativi del Ministero della Salute, dell'Agenzia Italiana del Farmaco e con i medici di medicina generale.
"Questo rapporto - osserva Marco Cossolo, presidente di Federfarma - conferma che le farmacie stanno potenziando la prevenzione e il monitoraggio della terapia dei pazienti e che i cittadini hanno nella farmacia e nel farmacista una grande fiducia". Dalla analisi emerge però anche che i nuovi servizi offerti, dagli screening e gli esami (ad esempio densitometria ossea, holter pressorio o spirometria per valutare ventilazione polmonare) fino al monitoraggio dell'aderenza terapeutica, sono offerti in modo disomogeneo sul territorio. "La sperimentazione della Farmacia dei Servizi - conclude Cossolo - le cui linee guida sono state da poco approvate dalla Conferenza Stato Regioni e per la quale è già previsto un finanziamento, mira a dare ai cittadini le stesse opportunità di salute, ponendo tali servizi a carico del Servizio Sanitario Nazionale, in quanto producono salute e risparmi. Può essere pertanto un punto di svolta per ottenere maggiore omogeneità sul territorio".
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TEVA ITALIA