Sono oltre 19.300 le farmacie presenti in Italia e 4 su 10 si trovano in zone rurali, quindi in aree difficilmente raggiungibili del Paese. Sempre più spesso non sono più solo un luogo di vendita dei medicinali ma un presidio del Servizio Sanitario Nazionale sul territorio, tanto che 8 su 10 hanno partecipato almeno a una campagna di diagnosi precoce. A rivelarlo è l'indagine condotta da Cittadinanzattiva in collaborazione con Federfarma e con il contributo non condizionato di Teva, presentata oggi a Roma.
Tra pubbliche e private, oltre 3.000 sono i presidi di croce verde nella sola Lombardia, 1.679 in Campania, 1.666 in Piemonte, 1.612 nel Lazio, 1.557 in Sicilia, 1.436 in Veneto e giù a scendere fino alle 52 della Valle d'Aosta. Dall'indagine, emerge che ben l'84% delle farmacie ha preso parte negli ultimi 24 mesi a campagne per la diagnosi precoce, il 70% ha aderito a campagne di screening organizzati dalle Asl relative al tumore al colon-retto e un 27% ha aderito anche screening istituzionali su diabete e ipertensione. Tutto ciò è doppiamente utile perché il 38% delle farmacie è collocato in una zona rurale del Paese, dove i cittadini non hanno a disposizione altri presidi sanitari, il resto in una zona urbana. "Dal Rapporto - sottolinea Silvia Pagliacci, presidente del Sunifar - emerge che anche le farmacie rurali e delle zone disagiate svolgono un lavoro sul territorio malgrado le mille difficoltà e la scarsità di spazi risorse e strumentazioni. Servono - conclude - segnali specifici in favore di queste realtà, che costituiscono un presidio capillare, essenziale per la salute della collettività".
In collaborazione con:
TEVA ITALIA