La pandemia di Covid-19 ha avuto un impatto su adolescenti e giovani, ponendoli di fronte all'isolamento forzato, alle tensioni in ambito domestico o alla perdita di reddito. Eppure di salute mentale si parla ancora poco. L’Activate talk “Il Mondo dentro di me” organizzato da Unicef e trasmesso in diretta su ANSA.it, ha messo in risalto le ricerche sul campo e le esperienze raccontate da sette giovani per discutere proprio di stigma, di prevenzione e di accesso ai servizi, dando rilievo alle buone pratiche già esistenti.
Dalle voci di Gloria, Honorè, Alessia, Samuele, Alessia, Hadja e Moussogbe, (adolescenti e giovani dai 15 ai 24 anni), è partita la richiesta di mettere il benessere psicologico e sociale di adolescenti e giovani al centro dell’agenda politica, supportando con servizi specializzati, ma anche con attività psicosociali e psicopedagogiche per rafforzare il benessere emotivo e spazi sicuri per raccontarsi. Dai giovani anche la richiesta di informazioni aggiornate sulla prevenzione e sulle forme di supporto già esistenti per chi vive una condizione di disagio. L'attenzione è stata concentrata anche sulle ragazze e sui ragazzi migranti e rifugiati che, oltre alle sfide presenti per tutti gli adolescenti, devono superare la doppia barriera culturale e linguistica prima di riuscire a usufruire dei servizi.
Questa ottava edizione del talk è realizzata in collaborazione con il Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali, il Consiglio nazionale ordine degli psicologi, Federped, la Federazione nazionale delle associazioni professionali di categoria per Pedagogisti ed Educatori Socio-Pedagogici e ScuolaZoo Gruppo OneDay.
In collaborazione con:
Unicef