"Ben venga un fenomeno come Greta Thunberg, purché se ne parli": dirlo sono alcuni tra i maggiori esperti italiani del clima e meteorologia, intervenuti al convegno dell'Ordine interregionale dei Chimici e dei Fisici in corso a Roma.
Nel sensibilizzare l'opinione pubblica, rileva Antonello Pasini, ricercatore del Consiglio nazionale delle Ricerche (Cnr) e docente di Fisica del clima presso l'Università Roma Tre, "in 6 mesi Greta ha fatto quello che noi scienziati non abbiamo fatto in 30 anni. Ci sarà anche una componente dettata da conflitto intergenerazionale, ma, come lei stessa sottolinea, le sue affermazioni sono basate su evidenze scientifiche".
Bastano alcuni numeri per rendersi conto del problema, dice Massimo Enrico Ferrario, presidente Associazione Meteo Professionisti (Ampro), per il quale parlano chiaro i livelli raggiunti negli ultimi anni dalle temperature e il crescente aumento della popolazione mondiale. Tutto questo, ha osservato, ha un impatto anche su migrazioni, guerre e politica.
"Ben venga, quindi, una Greta Thunberg, pur che se ne parli", rileva Sergio Pisani, colonnello della Aeronautica Militare, storico volto delle rubriche meteo della Rai e segretario dell'Associazione Italiana Scienze dell'Atmosfera e Meteorologia (Aisam). "Il suo merito - aggiunge - è aver fatto capire che ognuno di noi può fare molto. La dietrologia interessa poco, il risultato è aver suscitato un onda positiva su una negatività evidente. L'importante è che se ne continui a parlare anche una volta esaurito il fenomeno mediatico".
In collaborazione con:
Ordine dei Chimici e dei Fisici di Roma