Sperimentare dal punto di vista delle tecnologie nelle malattie neuromuscolari è come ideare macchine per correre in Formula Uno. Un percorso ‘privilegiato’ che può poi consentire di adattare il modello a tutto il resto. Questo l’esempio fatto durante Ansaincontra da Christian Lunetta, responsabile scientifico, per spiegare quanto sia importante NeMOLab, il primo polo tecnologico italiano per lo ricerca e lo sviluppo di soluzioni innovative per le malattie neuromuscolari che si inaugura oggi a Milano.
Diciotto i ricercatori impegnati e quattro le aree di attività: ricerca e sviluppo nel campo delle tecnologie innovative; registrazione e gestione di brevetti di ricerca in partnership con Università ed Istituti di Ricerca; trasferimento di know-how in ambito sanitario, assistenziale e sociale attraverso la co-progettazione di piattaforme tecnologiche (es. Sistemi robotici, sensori, materiali) per ambiti diagnostici, clinici e riabilitativi. Nove i laboratori: il primo, Ortho Lab, per lo studio e la creazione di soluzioni innovative in ambito ortesico. In grado di coniugare l’esperienza manifatturiera con quello che oggi offre la stampa 3d. Accanto, il Mobility Lab, i cui progetti nello specifico saranno dedicati allo sviluppo di sistemi integrati per il miglioramento e l’ottimizzazione delle carrozzine elettroniche e di sistemi orientati alla movimentazione dei pazienti.
Poi il Biorobotics Lab, per la progettazione e lo sviluppo di dispositivi robotici a supporto dell’attività riabilitativa e a compensazione delle funzioni motorie alterate, ma che si apre anche alla robotica assistitiva, in prospettiva immaginando un caregiver 4.0. E l’Entertainment Lab, per lo sviluppo di progetti riabilitativi basati su sistemi tecnologici avanzati, quali la realtà aumentata e la realtà immersiva. In piu‘, il Memo-Lab, per l’analisi dei movimenti , lo Smart Health Innovation Lab per la progettazione e lo sviluppo di soluzioni finalizzate al telemonitoraggio a distanza dei parametri clinici e funzionali, e per contrastare la perdita delle abilità funzionali della voce e della capacità visiva sono stati sviluppati Voice Lab e Opto Lab. Infine, l’Home Lab, per lo studio di soluzioni domotiche mirate a rispondere al bisogno di autonomia quotidiana dei pazienti neuromuscolari. Un laboratorio che riproduce un ambiente casalingo "smart" controllabile con la voce.
In collaborazione con:
NemoLab