Il mondo della disabilità e dell'inclusione attraverso lo sguardo e le voci di studenti e studentesse, per sottolineare l'importanza di utilizzare un linguaggio inclusivo e consapevole nella vita di tutti i giorni: "perché il tempo libero, le passioni e lo sport devono essere accessibili a tutti". Questo il messaggio lanciato dai ragazzi del Liceo 'Volta' di Milano, che hanno curato un podcast di 3 puntate - l'elaborato finale del progetto didattico "Sono Inclusivo" - nelle quali dialogano tra loro e intervistano ospiti. Il nuovo podcast si chiama 'Punti di vista' ed è promosso da Cbm Italia, organizzazione umanitaria impegnata nella prevenzione e cura della cecità e della disabilità evitabile e nell'inclusione delle persone con disabilità nel Sud del mondo e in Italia. A fianco di Cbm ha lavorato la Fondazione Son, Speranza oltre noi.
Per poter realizzare il podcast, i ragazzi hanno acquisito, nel corso dei mesi e guidati da esperti, diverse conoscenze sui diritti umani, soprattutto sui diritti delle persone con disabilità, e sui comportamenti che contribuiscono alla costruzione di una società inclusiva.
Nella prima puntata, dal titolo "Non si può più dire niente", Beatrice e Luca parlano di linguaggio inclusivo e dell'importanza di scegliere le parole giuste nel linguaggio quotidiano. Nella seconda puntata, "Lo sport è per tutti", Francesca e Marta si dedicano allo sport inclusivo intervistando persone con e senza disabilità. Nella terza e ultima puntata, "Chi interpreta chi", Francesca e Jacopo si confrontano sul tema della discriminazione all'interno dell'industria cinematografica, elencando film e attori con e senza disabilità.
«Parlare di disabilità - commenta Massimo Maggio, direttore di CBM Italia - non vuol dire guardare da un'altra parte, ma nella stessa direzione, ed è quello che questi ragazzi e ragazze hanno cercato di fare attraverso il podcast 'Punti di vista'.
Nel corso dell'anno scolastico si sono messi in gioco e sperimentato in prima persona l'uso di un linguaggio e di comportamenti inclusivi a partire dalla quotidianità di ciascuno. Il progetto 'Sono Inclusivo' ci permette di coinvolgere il mondo della scuola, che crediamo sia fondamentale per contribuire a diffondere una cultura dell'inclusione a partire dai giovani».
"Il progetto "Sono inclusivo" - spiega Don Virginio Colmegna, presidente Fondazione SON - ci ha dimostrato che costruire una cultura di relazioni e di incontri è importante per superare individualismi e guardare verso chi è più fragile"
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