Frequenti attacchi di sonno durante il giorno potrebbero essere indizio della futura comparsa dell'Alzheimer. La sonnolenza diurna negli anziani è associata infatti ad un aumento dell'accumulo di una proteina considerata importante indizio della malattia. A individuare l'associazione è uno studio pubblicato sulla rivista Jama Neurology, che getta ulteriore luce sul legame tra sonno e Alzheimer. Ricerche precedenti hanno stimato che il 20-30% degli anziani ha frequenti attacchi di sonno durante il giorno e alcuni studi hanno dimostrato un'associazione tra sonnolenza diurna e un aumentato rischio di demenza, ma i meccanismi che ne sono alla base rimangono poco chiari. I ricercatori della Mayo Clinic si sono concentrati sull'accumulo della proteina beta amiloide in alcune aree del cervello, che si manifesta precocemente nell'Alzheimer, già prima che la malattia sia conclamata: si è visto che dormire può aiutare a eliminare la proteina mentre il sonno disturbato può favorirne l'accumulo. Il nuovo studio è stato progettato per identificare se l'eccessiva sonnolenza diurna fosse associata all'accumulo di beta amiloide. I ricercatori hanno arruolato 283 partecipanti senza diagnosi di demenza, di età pari o superiore a 70 anni, che hanno completato dei questionari predisposti per valutare la sonnolenza diurna.
Mentre la differenza nei livelli di betamiloide è stata rilevata da scansioni in diverse regioni del cervello dal 2009 al 2016. I risultati hanno mostrato che 63 partecipanti (22,3%) avevano eccessiva sonnolenza diurna e che questa era associata "in modo significativo" ad un aumento dell'accumulo di beta amiloide nelle regioni sensibili del cervello. Questi risultati, secondo i ricercatori, potrebbero portare "allo sviluppo di interventi precoci sugli individui più vulnerabili".(ANSA).