L'aumento dei casi di morbillo negli ultimi tre mesi, dovuto soprattutto - spiegano gli specialisti - alla riduzione delle vaccinazioni, fa scendere in campo i pediatri con un vademecum.
Tra le patologie infettive più frequenti oltre al morbillo, rosolia, varicella e scarlattina si caratterizzano per la comparsa di un'eruzione cutanea che può manifestarsi con puntini rossi, macchioline o vescicole. A queste se ne aggiungono altre due, prive di esantema: la parotite - che porta un ingrossamento delle ghiandole salivari sotto i padiglioni auricolari - e la pertosse, causata da un batterio che provoca un'infezione alle vie respiratorie. Sono molto contagiose e spesso accompagnate da febbre più o meno elevata, tosse, prurito e talvolta dolore.
Il primo consiglio è quello di rivolgersi al pediatra per stabilire la diagnosi corretta e avere le indicazioni per affrontare il decorso della patologia, evitando le cure "fai da te" con i prodotti da banco. "Ad eccezione della scarlattina, si tratta di malattie prevenibili con la vaccinazione, che rimane in assoluto la migliore arma di difesa", dichiara Maurizio de Martino, dell'Università di Firenze. E spiega: "Non essendoci una cura specifica per le malattie esantematiche, il medico prescriverà farmaci per attenuare i sintomi. Innanzitutto è bene sapere che, se la temperatura corporea si alza, non c'è da allarmarsi, poiché si tratta di un meccanismo di difesa dell'organismo. In presenza di febbre associata a malessere generale e dolore, si può somministrare del paracetamolo, che è l'antipiretico e antidolorifico di prima scelta in età pediatrica: il dosaggio raccomandato è di 15 mg per kg per singola somministrazione, ripetibile a intervalli di 6 ore per un totale di 60 mg per kg al giorno. Nel caso di varicella, per alleviare il prurito è utile l'uso di un antistaminico, così come è opportuno disinfettare le vescicole e mantenere sempre corte le unghie del bambino, per evitare che, grattandosi, possa procurarsi piccole abrasioni". Poi il capito pertosse, "Una tosse secca e stizzosa può essere calmata con uno sciroppo sedativo. Attenzione all'uso corretto dell'antibiotico: è utile soltanto in caso di scarlattina e pertosse, provocate da un batterio, ma controindicato per tutte le altre malattie infettive, di origine virale". Importante anche l'alimentazione, "Per aiutare i piccoli pazienti a sentirsi meglio, bisogna prestare attenzione all'alimentazione evitando di allarmarsi se sono inappetenti: non bisogna costringerli a mangiare ma cercare di prediligere un'alimentazione leggera, a base di cibi liquidi, farli bere e tenerli a riposo". E ancora, per gli specialisti, ma anche con un po' di buon senso, "anche quando il rush cutaneo scompare, 'è bene tenere il bimbo a casa per alcuni giorni invece di mandarlo subito a scuola poichè l'organismo è debilitato e il sistema immunitario può funzionare meno, esponendo il piccolo al rischio di contrarre qualche altra malattia". (ANSA).