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Allergie di primavera, come mettersi al riparo dai pollini durante il picco

Un bambino su tre soffre d'asma e rinite, i consigli degli esperti della Siaip

Redazione ANSA ROMA

 In Italia circa un terzo dei bambini sotto i 14 anni soffre di allergie. Il 10% ha l'asma bronchiale che nell'80% dei casi è associata e scatenata da allergie, il 18-20% ha la rinite allergica, il 10% la dermatite atopica.
    L'aumento della prevalenza delle allergie è un fenomeno complesso che ha varie cause tra cui anche gli stili di vita, l'inquinamento, i cambiamenti climatici. In questo periodo dell'anno è l'allergia ai pollini il più importante fattore che scatena sintomi allergici nei bambini e nei ragazzi.
 La Società Italiana Allergologia e Immunologia Pediatrica (Siaip) ha stilato un elenco di semplici regole da seguire nel periodo di picco delle allergie.
    Si comincia da quando si viaggia in macchina: in primavera, quando fiorisce la maggior parte delle piante arboree e erbacee e si raggiungono elevate concentrazioni di polline in aria è meglio evitare di aprire i finestrini, evitando così l'ingresso tumultuoso di polline nell'abitacolo. E' buona norma pulire periodicamente l'interno delle auto e non fumare, nemmeno sigarette elettroniche, specialmente se ci sono bambini.
  

Altra regola riguarda le attività all'aperto: secondo gli esperti è bene limitare le attività sportive all'aria aperta, infatti maggiore è la quantità di aria inalata, maggiore è la quantità di allergeni che può penetrare nelle vie aeree. E' invece sempre consigliato di evitare tassativamente di camminare vicino ai prati appena falciati, perchè il taglio delle graminacee con lo scuotimento delle spighe libera una grande quantità di polline e una parte si deposita al suolo.

 In caso di allergia alle graminacee è preferibile andare al mare per passeggiate lungo gli arenili. Il vento dominante viene dal mare ed è privo di polline. Oppure si può scegliere la montagna a quote superiori ai mille metri poichè normalmente c'è un ritardo delle fioriture rispetto alle città di due-tre settimane e anche più. Sempre al di sopra dei 1100-1300 metri può andare chi è allergico alla parietaria: infatti sopra questa quota la parietaria non vive.

Poi tocca al ricambio di aria in casa: le finestre è meglio aprirle al mattino presto o in tarda serata per ridurre la quantità di polline che può entrare nelle abitazioni depositandosi sulle superfici. Non solo, è buona pratica coprire il cuscino con un copriletto quando si aprono le finestre. E non lasciare all'aperto lenzuola o federe nelle ore centrali della giornata. 

"Siamo al termine di un inverno particolarmente difficile, le infezioni respiratorie hanno rappresentato un vero problema per i bambini, lasciando spesso una condizione di iper reattività bronchiale che facilita e acuisce la comparsa di sintomi anche importanti al momento della esposizione ai pollini a cui sono allergici", spiega Marzia Duse, Presidente Siaip. "Ridurre l'esposizione può essere importante nella strategia preventiva delle riacutizzazioni allergiche". E aggiunge: "Ogni bambino ha la propria storia passata e recente (ad esempio, è stato molto malato o ha trascorso l'inverno in relativa salute) e reagisce quindi in modo e misura diversi, il rigore nella applicazione di queste regole deve essere modulato sulla gravità delle reazioni individuali, cercando di interferire il meno possibile con le attitudini sportive e l'attività fisica".
    (ANSA).
   

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