(ANSA) - CATANIA, 14 APR - "Rispetto ai non fumatori, i soggetti di cui è stata appurata in maniera oggettiva la condizione di fumatori sembrano essere meno suscettibili allo sviluppo dell'infezione da Sars-CoV-2.
Questi risultati sono in accordo con dati precedenti che hanno dimostrato l'associazione tra lo status di fumatori autoriferito e una riduzione dei marcatori dell'infezione da Sars-CoV-2. I nostri risultati supportano l'idea che nuove applicazioni farmaceutiche innovative a base di nicotina possano prevenire l'infezione".
Lo
afferma il fondatore del Coehar, (centro di ricerca
multidisciplinare che studia soluzioni scientifiche innovative
per la riduzione del danno da fumo), prof. Riccardo Polosa,
illustrando i risultati di uno studio siero-epidemiologico
condotto sulla popolazione e sugli operatori sanitari dell'Ircss
"Oasi di Troina" attraverso un ampio campione probabilistico
differenziato per sesso ed età.
Lo studio è stato condotto dal centro di ricerca dell'università
di Catania in collaborazione con la Duke University negli Stati
Uniti e grazie al sostegno del Comune e dell'Ircss Oasi di
Troina.
Circa un terzo dei 1.785 partecipanti è stato classificato come
fumatore sulla base dei livelli sierici di cotinina: i
ricercatori hanno verificato che "se tali soggetti risultassero
positivi all'infezione da Sars-CoV-2, confrontando i risultati
con quelli ottenuti dai soggetti non fumatori appartenenti allo
stesso campione di ricerca.
Lo studio - dal titolo "The effect of laboratory-verified
smoking on Sars CoV-2 infection: Results from the Troina
sero-epidemiological survey" e pubblicato su Internal and
Emergency Medicine - ha rilevato che "la prevalenza di
positività anticorpale per il virus Sars-CoV-2 era inferiore nei
fumatori rispetto che agli ex fumatori o a chi non aveva mai
acceso una sigaretta: rispettivamente 19.8% e 31%.".
"Sono rimasta colpita nel vedere che lo status di fumatori era
associato a una minore positività anticorpale da Sars-CoV-2 -
spiega la professoressa Venera Tomaselli, docente di Statistica
sociale dell'università di Catania e membro del Coehar -
tuttavia, va sottolineato che il fumo è un'abitudine di vita
malsana che provoca la morte di circa 8 milioni di persone ogni
anno, il doppio del Covid-19". (ANSA).