(ANSA) - ROMA, 19 SET - Sono stati 4,5 milioni i casi di
Covid-19 in Italia tra bimbi e ragazzi da 0 a 19 anni, 22.798
hanno richiesto l'ospedalizzazione, 509 il ricovero in intensiva
e 73 sono deceduti. L'impatto della pandemia è stato quindi
"rilevante anche per i più piccoli e i dati mostrano che è stato
diverso tra maschi e femmine", sia che si considerino le forme
gravi, il long Covid, il rischio di Sindrome Infiammatoria
Multisistemica grave o le conseguenze indirette. A descriverlo
attraverso 4 diversi aspetti, è un'analisi della letteratura
scientifica, presentata a al Congresso della Società
Internazionale di Medicina di Genere, tenutosi a Padova.
Innanzitutto, "le forme gravi non colpiscono allo stesso
modo maschi e femmine", spiega Danilo Buonsenso, docente di
Pediatria all'Università Cattolica di Roma e ricercatore presso
la Fondazione Policlinico Gemelli Irccs. Lo conferma, tra gli
altri, uno studio su Jama Network Open (febbraio 2022): su
167.762 di casi Covid pediatrico, le forme severe sono state nel
56% dei casi a carico dei bambini maschi (791) a fronte del 44%
delle bambine (631). Il secondo aspetto riguarda una grave
complicanza collegata alle infezioni da Sars-COV-2 nei bambini,
la Sindrome Infiammatoria Multisistemica grave (MIS-C). Un
lavoro su Jama ha preso in esame i dati di 77.416 casi
pediatrici: 291 bambini avevano sviluppato MIS-C, di cui il 59%
erano maschi e il 41% femmine.
Il terzo aspetto riguarda la possibilità di sviluppare Long
Covid. Uno studio del Policlinico Gemelli ha analizzato quanto
riportato da 679 bambini sotto i 18 anni. "Non ci sono
differenti livelli di rischio - spiega - ma tra i due generi è
diverso il tipo di sintomi riportati: le femmine lamentano
maggiormente astenia, mal di testa, insonnia; i bambini, invece,
disturbi intestinali, problemi respiratori, difficoltà nella
vita sociale". Il quarto aspetto riguarda gli effetti indiretti
del Covid-19. "Così come nelle donne, anche per le bambine gli
effetti della pandemia sono stati catastrofici, soprattutto nei
paesi a basso reddito", osserva Buonsenso, "dall'aumento di
violenze domestiche a una diminuzione di accesso
all'istruzione". (ANSA).