(ANSA) - ROMA, 30 SET - Settembre e ottobre sono i mesi più
rischiosi per i bambini allergici al veleno delle vespe,
comprese le vespe Orientalis, segnalate in sciami nelle scorse
settimane soprattutto nella città di Roma. È in questo periodo,
infatti, che si concentra il maggior numero di esemplari in
circolazione prima dello "stop" invernale. Contro reazioni
pericolose come lo shock anafilattico in caso di puntura
accidentale, all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è attivo un
servizio di vaccinazione specifica (immunoterapia
desensibilizzante) a cui possono accedere bambini e ragazzi con
diagnosi di allergia grave al veleno di imenotteri (vespe, api,
calabroni).
L'allergia al veleno di insetti come vespe, api e calabroni,
consiste in una reazione esagerata dell'organismo alla loro
puntura. Oltre al normale bruciore, rossore, dolore e prurito
nella zona della puntura, si può parlare di vera e propria
allergia quando compaiono altri sintomi come orticaria, gonfiore
alla gola, gonfiore alle labbra e asma, fino ad arrivare allo
shock anafilattico, ovvero un grave calo di pressione che può
avere anche esiti fatali. Le punture di imenotteri scatenano
reazioni allergiche in circa 2 persone su 100. Tra i bambini il
fenomeno è molto meno frequente che negli adulti. Tuttavia,
proprio a causa del veleno di insetti, ogni anno in Italia
muoiono da 5 a 20 persone (tra adulti e bambini). Ma come
funziona il 'vaccino salvavita'? L'immunoterapia
desensibilizzante consiste nell'inoculazione sottocutanea di
dosi crescenti del veleno dell'insetto a cui si allergici,
partendo da dosaggi estremamente bassi. In questo modo
l'organismo si "abitua" progressivamente al veleno fino a
raggiungere una soglia di tolleranza che scongiura reazioni
gravi in caso di puntura accidentale. Il vaccino "va proseguito
per 5 anni e l'effetto si mantiene solitamente per molti anni
dopo la sospensione della cura - spiega Alessandro Fiocchi,
responsabile di Allergologia del Bambino Gesù - ma il
trattamento è pienamente efficace già dal dodicesimo mese: se il
bambino viene punto accidentalmente non rischia più lo shock
anafilattico". L'immunoterapia desensibilizzante è una procedura
che va condotta esclusivamente in un Centro allergologico
altamente specializzato, sotto stretta osservazione medica.
(ANSA).