Fino al 24 novembre 2022, sono stati segnalati 572 casi di epatite acuta di origine sconosciuta da 22 paesi europei e il 75% dei casi riguardava bambini di 5 anni o meno. Cento sono stati i ricoveri in terapia intensiva, 7 i decessi e 24 i trapianti di fegato. E' quanto emerge dall'ultimo bollettino pubblicato dall'Ecdc, il Centro Europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie.
Il 5 aprile scorso, il Regno Unito ha segnalato all'Organizzazione Mondiale della Sanità un aumento dei casi di epatite acuta di origine sconosciuta tra bambini di età inferiore ai 10 anni. Per la maggior parte dei bambini è stato necessario un ricovero in ospedale; in alcuni casi, anche in terapia intensiva, fino al decesso. Dopo questa prima allerta, diversi Paesi europei hanno segnalato casi simili e l'Ecdc ha quindi richiesto a tutti gli stati membri di intensificare la sorveglianza. Fino a oggi, dei 572 casi segnalati, 100 (pari al 27% dei casi di cui si ha questa informazione disponibili) hanno richiesto il ricovero in un'unità di terapia intensiva. Mentre 24 bimbi (il 7,5% dei 320 casi per i quali sono disponibili queste informazioni) hanno ricevuto un trapianto di fegato.
Le indagini epidemiologiche non sono riuscite a identificare un'esposizione comune tra i casi. È stato escluso qualsiasi collegamento con la vaccinazione anti Covid-19, ipotizzando invece un agente infettivo come la più probabile causa.
Complessivamente, riporta il bollettino Ecdc, 457 casi sono stati testati per adenovirus da qualsiasi tipo e di questi 236 (pari al 51,6%) sono risultati positivi. Dei 392 casi testati per Covid, 40 (pari a circa il 10%) sono risultati positivi. Per 115 casi erano disponibili i risultati sierologici per il Sars-CoV-2 e di questi 73 (63%) sono risultati positivi. Dei 167 casi con dati sulla vaccinazione Covid-19, 148 (l'88,6%) non erano vaccinati.