Spesso abbiamo ascoltato affermazioni come “per ogni gravidanza la mamma perde un dente”: sfatiamo questi luoghi comuni che si tramandano da generazione in generazione, facendo un po’ di chiarezza su un argomento di grande interesse. La gravidanza è una condizione fisiologica, durante la quale il corpo ed anche la bocca della donna si modificano a seguito di cambiamenti ormonali e sistemici. Dopo il concepimento, la placenta cresce sostenuta dall’utero materno.
All’intento della placenta, attraverso il cordone ombelicale, avviene lo scambio di nutrienti e sostanze di rifiuto tra la mamma e il feto. Man mano che il feto cresce, aumentano le esigenze di nutrienti, ma aumentano anche eventuali citochine infiammatorie nel liquido amniotico. Queste molecole possono raggiungere un livello soglia critico che induce la rottura delle membrane del sacco amniotico, causando contrazione e dilatazione dell’utero, dando inizio al parto. (Haram et al. 2003).
Pertanto, il parto normale è controllato dalla segnalazione infiammatoria. Durante la gravidanza, avviene un altro cambiamento nel distretto orale: la saliva diventa più viscosa e se da un lato migliorano i meccanismi di difesa della bocca, dall’altro questo mutamento fa sì che le gengive si infiammino più facilmente. Si attiva così, un circolo vizioso in cui dolore e sanguinamento, causati dall’irritazione gengivale, impediscono le corrette manovre di igiene orale da parte della gestante: possono così divenire più frequenti carie profonde, gengivite, parodontite ed epulide gravidica e di conseguenza maggiore probabilità di perdita di denti nel medio termine. Nel periodo della gravidanza è fondamentale, dunque, che le gestanti ripongano la loro attenzione anche alla salute orale.
Seguendo i principi di una corretta prevenzione, sarebbe opportuno che la futura mamma facesse controlli odontoiatrici periodici e si sottoponesse eventualmente alle cure necessarie prima della ricerca di un figlio; in questo modo potrebbe venire a conoscenza di tutte le informazioni sull’importanza primaria dell’igiene orale e comprendere eventuali rischi che potrebbero rendersi maggiormente evidenti.
Spesso è sottovalutato il rischio di un nascituro con basso peso (inferiore a 2,5 kg) o peso molto basso (inferiore a 1,5 kg); può verificarsi anche un parto pretermine (prima della 37^ settimane) o molto pretermine (se prima della 32^ settimana); anche la pre-eclampsia (comunemente definita ipertensione materna abbinata a proteinuria dopo la ventesima settimana gestazionale) e il diabete mellito gestazionale costituiscono delle complicanze possibili; infine l’aborto spontaneo.
Alle donne in gravidanza il dentista deve fornire consigli sulla salute orale e generale. Deve fornire istruzioni su come prevenire le malattie parodontali e orali, che possono interessare la donna non solo durante la gravidanza, ma durante tutta la vita. Le terapie odontoiatriche sembra sia opportuno collocarle nel secondo trimestre di gravidanza, il periodo considerato assolutamente il più sicuro: nel primo trimestre può aumentare il rischio di aborto e nel terzo trimestre di parto prematuro. E il post parto? I trattamenti odontoiatrici in questo periodo sono sicuri: la mamma deve essere attenta all’assunzione di alcuni farmaci che attraverso l’allattamento potrebbero dare effetti indesiderati al bambino: è consigliato l’allattamento solo dopo 4 ore dall’assunzione di farmaci, se considerati sicuri. Si consiglia, così, a tutte le donne, in salute o predisposte a malattie del cavo orale, di sottoporsi a controlli periodici dal dentista, prima, durante e dopo la gestazione e di mantenere sempre una corretta igiene orale domiciliare.