Gli indici per la salute che l'Organizzazione mondiale della sanità Oms segnala per l'Italia "sono incoraggianti nella popolazione adulta, meno nella fascia giovanile. Siamo infatti il secondo Paese in Europa per la più alta aspettativa di vita, ma la nostra attenzione deve spostarsi sulle popolazioni più giovani, in cui si registrano segnali d'allarme non più trascurabili", lo afferma il ministro della Salute, Giulia Grillo, presentando i lavori del Comitato regionale OMS Europa che si riunirà a Roma dal 17 settembre.
L'ultima edizione dell'European Health Report mostra come l'Italia stia portando avanti promettenti misure per raggiungere gli obiettivi fondamentali delineati nel piano "Salute 2020". Tanto che l'aspettativa di vita alla nascita in Italia è la seconda più alta di tutti i Paesi dell'Unione europea e due terzi della popolazione in Italia gode di buona salute. Tuttavia la situazione, ha spiegato Grillo nella conferenza stampa congiunta con Zsuzsanna Jakab, Direttore Regionale OMS Europa, risulta allarmante per quanto riguarda la popolazione giovanile. Incoraggianti segnali, ha spiegato Grillo, con risultati tra i migliori in Europa, si registrano nel limitare i danni nella popolazione adulta, causati da fumo, alcol, sovrappeso e obesità, ma le statistiche sono molto meno positive tra gli adolescenti e questo potrebbe creare dei peggioramenti ulteriori in futuro. In particolare: mentre il numero di fumatori adulti è diminuito, attestandosi lievemente al di sotto della media europea, il numero di fumatori tra gli adolescenti è tra i più elevati d'Europa. Inoltre, un italiano su cinque è obeso e il 26% dei maschi di 15 anni è sovrappeso o obeso.
Riguardo poi le malattie infettive, l'Italia registra uno dei livelli più alti in Europa in quanto a resistenza antimicrobica e la copertura vaccinale è al di sotto della soglia del 95% fissata dalle linee guida OMS. L'Italia e'tra i Paesi europei piu' colpiti dall'attuale epidemia di morbillo. "Riguardo alle malattie infettive - conclude Grillo - abbiamo l'obiettivo di definire il nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinali adatto alla situazione epidemiologica e accompagnato da campagne informative per migliorare la consapevolezza sull'indispensabilità dei vaccini. Tutto questo, senza perdere di vista la sostenibilità di un Sistema sanitario che garantisca sufficienza ed adeguatezza dei servizi erogati alla popolazione".