Prevedere l'obbligo di presenza a bordo di tutti i voli aerei, nazionali e internazionali, delle compagnie aeree nazionali, di un defibrillatore semiautomatico (DAE) e di personale addestrato e certificato in grado di effettuare, con immediatezza, in caso di arresto cardiaco improvviso, la rianimazione cardiopolmonare. A chiederlo è il presidente nazionale del Sis 118 Mario Balzanelli, rilevando che milioni di italiani viaggiano ogni giorno utilizzando gli aerei. Per questo motivo, Balzanelli ha inviato una lettera ai vertici dell'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac) chiedendo che sia garantita la "cardioprotezione nei voli aerei".
"Il decesso del turista olandese per arresto cardiaco improvviso verificatosi due giorni fa durante il volo aereo partito da Catania e diretto ad Amsterdam, che ha costretto il pilota ad effettuare un atterraggio di emergenza a Pisa, unitamente ad altri, anche recenti, tragici episodi di cronaca che hanno visto decessi per arresto cardiaco improvviso a bordo di aerei - scrive il presidente Sis 118 - pone la necessità di assicurare alla cittadinanza una mobilità aerea cardioprotetta".
In presenza di un arresto cardiaco improvviso, "l'immediata esecuzione da parte di chi si trovi sul posto, entro i primi 3-4 minuti dall'insorgenza dell'evento, quindi molto prima che possa arrivare sulla scena il 118, del massaggio cardiaco ininterrotto insieme all'erogazione di una scarica elettrica da parte di un defibrillatore, rappresentano - spiega - fattori terapeutici determinanti in grado di restituire pienamente alla vita almeno 20.000 delle 60.000 persone che invece muoiono ogni anno in Italia all'improvviso".
"Auspico, da parte di tutti i decisori istituzionali - conclude Balzanelli - questa attenzione concreta, doverosa ed irrinunciabile di tutela efficace della vita".