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Scienziati, 'no al lockdown, proteggere da Covid solo i fragili'

Lettera con 6500 firme, ma già critiche da comunità scientifica

Redazione ANSA ROMA

"In qualità di epidemiologi delle malattie infettive e di scienziati della salute pubblica, siamo molto preoccupati per gli effetti dannosi sulla salute fisica e mentale causati dalle politiche adottate dai Governi in materia di Covid-19, e raccomandiamo un approccio che chiamiamo "Protezione Focalizzata" (Focused Protection). Inizia così la 'Great Barrington Declaration', una petizione che ha già oltre 6500 firme che critica i lockdown generalizzati e chiede in sostanza di proteggere i più fragili lasciando vivere i più giovani normalmente per acquisire l'immunità. "Le attuali politiche di blocco - si legge nella dichiarazione - stanno producendo effetti devastanti sulla salute pubblica, a breve e lungo periodo. I risultati (solo per citarne alcuni) includono tassi di vaccinazione infantile più bassi, peggioramento degli esiti delle malattie cardiovascolari, meno screening per il cancro e deterioramento della salute mentale - con la conseguenza che questo porterà negli anni a venire a un aumento della mortalità, con la classe operaia e i membri più giovani della società che ne soffriranno il peso maggiore". La soluzione proposta è appunto la 'protezione focalizzata'. "L'approccio più umano, che bilancia i rischi e i benefici nel raggiungimento dell'immunità di gregge, è quello di permettere a coloro che sono a minimo rischio di morte di vivere normalmente la loro vita per costruire l'immunità al virus attraverso l'infezione naturale, proteggendo al meglio coloro che sono a più alto rischio". La dichiarazione ha suscitato già forti critiche nella comunità scientifica. "Le persone vulnerabili provengono da tutti i settori della società - afferma ad esempio alla Bbc Stephen Griffin dell'università di Leeds - e meritano di essere trattati come gli altri. Inoltre anche le persone con infezioni moderate possono avere effetti a lungo termine, che durano anche mesi. Infine non è ancora neppure chiaro se l'infezione lascia o no un'immunità di lungo termine". (ANSA).
   

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