(ANSA) - ROMA, 29 DIC - È improbabile che le donne incinte,
infette da Sars-Cov-2 durante il terzo trimestre di gravidanza,
arrivino a trasmettere l'infezione ai loro neonati. È questa la
conclusione a cui sono giunti alcuni ricercatori statunitensi
grazie a un lavoro finanziato dal National Institutes of Health,
l'Istituto superiore di sanità Usa.
Nella ricerca sono state seguite 127 donne in gravidanza che
sono state ricoverate negli ospedali di Boston durante la
primavera 2020. Tra loro, 64 sono risultate positive al
Sars-Cov-2 ma, alla nascita dei loro figli, nessun neonato è
risultato altrettanto positivo.
"Questo studio fornisce una certa rassicurazione sul fatto
che è improbabile che le infezioni da Sars-Cov-2 durante il
terzo trimestre passino attraverso la placenta al feto, ma sono
necessarie ulteriori ricerche per confermare questo risultato",
ha detto Diana W. Bianchi, direttrice dell'Istituto nazionale di
salute infantile e sviluppo umano Eunice Kennedy Shriver.
Nel lavoro, pubblicato su Jama Network Open, è emerso come
tra coloro che sono risultate positive per Sars-CoV-2, il 36%
era asintomatica, il 34% aveva una malattia lieve, l'11% aveva
una malattia moderata, il 16% aveva una malattia grave e il 3%
si trovava in condizioni critiche.
Gli studiosi hanno scoperto che le donne incinte positive per
Sars-Cov-2 avevano livelli rilevabili di virus nei fluidi
respiratori come la saliva, le secrezioni nasali e nella gola,
ma nessun virus era nel flusso sanguigno o nella placenta. Sono
stati anche notati livelli inferiori alle attese di anticorpi
protettivi nel sangue del cordone ombelicale. I ricercatori
suggeriscono che questi risultati potrebbero indicare che gli
anticorpi Sars-Cov-2 non passerebbero attraverso la placenta con
la stessa facilità degli altri anticorpi materni. (ANSA).