Il Consiglio dei ministri, a quanto si apprende, ha approvato il nuovo decreto legge con le misure per il contrasto al Covid. Il decreto proroga anche lo stato d'emergenza fino al 30 aprile, come anticipato dal ministro Roberto Speranza al Parlamento.
"Teniamo fuori dalla battaglia politica e da vere o presunte tensioni elettorali la salute degli italiani". Mentre la campagna vaccinale anti-Covid si avvicina al primo milione di immunizzati in Italia e si appresta ad essere intensificata in vista dell'arrivo auspicato di nuovi vaccini, con l'obiettivo di arrivare a disporre di 250 milioni di dosi, il ministro della Salute Roberto Speranza lancia in Parlamento un accorato appello all'unità rivolgendosi a maggioranza e opposizione. Il virus, avverte, "ha i mesi contati grazie alle vaccinazioni, ma non è stato ancora vinto e non c'è altra strada diversa dall'unita per affrontare questa emergenza".
E mezza Italia potrebbe finire da domenica prossima nelle due liste alte di restrizioni: sono 9 le regioni e province autonome a rischiare l'arancione e tre addirittura il rosso. Quest'ultimo colore, con le misure più stringenti, potrebbe essere assegnato a Lombardia, Emilia Romagna e Sicilia. E resteranno in campo anche per le prossime settimane le limitazioni fissate dall'ultimo Dpcm in scadenza il 15 gennaio.
L'Aula della Camera ha approvato, con 295 voti a favore, 220 contrari e sette astenuti, la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del ministro della Salute Roberto Speranza sul prossimo Dpcm con le ulteriori misure di contrasto al Coronavirus.
"Non c'è altra strada diversa dall'unità per affrontare questa emergenza, la piu grande dal dopoguerra. Ecco perche mi rivolgo alla maggioranza e all'opposizione", ha detto il ministro della Salute aprendo l'informativa alla Camera sulle misure anti-Covid. "Nei prossimi mesi sara' tutto terribilmente complicato, teniamo fuori dalla battaglia politica la salute degli italiani, sarebbe errore imperdonabile rallentare nell'ultimo miglio", ha aggiunto.
LE PRIORITA' NELLA VACCINAZIONE
"Le prime tappe della campagna di vaccinazione sono chiare e definite: innanzitutto il personale sanitario, le Rsa e le persone dagli 80 anni in su. Si tratta di oltre 6 milioni di persone di cui più di 4 sono over-80. Aver scelto questa priorità rappresenta un tratto di umanità e civiltà profondamente giusto". Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza alla Camera. "Non credo ci possano essere dubbi: il Ssn, tanto più in una grave emergenza, ha obbligo di tutelare innanzitutto il diritto alla salute a partire dai più deboli, che corrono più rischi di perdere la vita".
"Siamo ragionevolmente fiduciosi - ha aggiunto Speranza - che un aumento delle dosi disponibili avverrà in tempi non lunghi, aspettiamo certi che Ema e Aifa non perderanno neanche un giorno nel loro lavoro. Vogliamo correre ma dobbiamo farlo nell'assoluta sicurezza, ecco perche' dobbiamo dare agli scienziati tutto il tempo necessario".