L'autorizzazione dell'Agenzia europea dei medicinali (Ema) al vaccino AstraZeneca arriverà il 29 gennaio nei tempi previsti, ma l'Ue ancora non riesce a trovare una soluzione ai ritardi nelle forniture annunciati dall'azienda giorni fa. E visto che il dialogo serrato con i vertici non ha portato a niente, l'Unione mette in campo l'artiglieria pesante: minaccia un blocco dell'export e avverte che userà l'articolo 122 del Trattato, che è la base legale per tutte le misure di emergenza e che in questo caso autorizzerebbe appunto "interventi urgenti" per assicurare produzione e distribuzione efficace dei vaccini agli europei. I leader Ue sono in fibrillazione. Angela Merkel ha convocato per il primo febbraio un vertice con le case farmaceutiche e i leader di Austria, Repubblica Ceca, Danimarca e Grecia hanno scritto preoccupati al presidente del Consiglio europeo Charles Michel.
La pressione su AstraZeneca monta da giorni. Appena ha annunciato i ritardi delle consegne la Commissione le ha scatenato contro un 'meccanismo di trasparenza', di cui ha reso note le conseguenze: "Se vediamo che ci sono incongruenze, che le dosi di vaccino che dovrebbero restare in Ue vengono destinate all'export, ci sarà la possibilità di intervenire negando l'autorizzazione", hanno spiegato fonti Ue. Bruxelles ha poi fatto partire le ispezioni negli stabilimenti AstraZeneca in Belgio, quelli nei quali l'azienda lamenta i presunti ritardi nella produzione, per verificare se le affermazioni sono fondate.
Nel frattempo, Londra ne approfitta per segnare un punto nella partita post-Brexit: le sue forniture vaccinali sono "blindate", sostiene, e proprio grazie all'autonomia da Bruxelles. Forti degli accordi presi con l'azienda anglo-svedese tre mesi prima della Ue, i britannici si offrono di aiutare gli europei, se verrà loro richiesto. "Il nostro programma di vaccinazioni è stato concordato e garantito mesi fa con impegni su quantitativi di dosi prefissati e questo ci rende sicuri che esso andrà avanti esattamente come pianificato", ha detto il ministro Michael Gove, titolare del dossier sui rapporti post Brexit con Bruxelles. Gove ha tuttavia assicurato che il governo Johnson è pronto "a parlare con in nostri amici in Europa per vedere come possiamo aiutarli" in caso di necessità. Intanto non è ancora chiaro a chi potrà essere somministrato il vaccino AstraZeneca. La Germania lo raccomanda solo per le persone di età compresa tra 18 e 64 anni, ha annunciato il ministro federale della Salute. Una cautela su cui invece dissente il premier britannico Boris Johnson, che assicura: i dati della somministrazione britannica - in corso già da diverse settimane - testimoniano di "una buona risposta immunitaria in tutti i gruppi di età".