Terza dose per tutti i 'fragili' e per gli over 60. E' quanto stabilisce una circolare del ministero della Salute che avvia così la somministrazione del 'booster' per queste fasce di popolazione. "Alla luce delle ultime deliberazioni di EMA - spiega il ministero - via libera alla terza dose di vaccino per i fragili di ogni età e per tutti gli over 60, sempre dopo almeno sei mesi dal completamento del ciclo primario di vaccinazione". La decisione avviene mentre sono ancora 8,4 milioni gli italiani che non hanno fatto neppure il primo shot del vaccino anti-Covid (il 15,54% della popolazione vaccinabile) e restano nella fascia di età più critica quasi tre milioni di ultracinquantenni (precisamente 2.987.859) non immunizzati. Il peggio, nelle parole del premier Draghi, è però definitivamente alle spalle: "i nostri sforzi congiunti ci hanno aiutato a tenere sotto controllo la pandemia in molti Paesi e a darci la speranza che la sua fine sia in vista", spiega il Presidente del Consiglio al summit B20, annunciando la lotta al "protezionismo sui prodotti sanitari" affinché sia difesa "la libera circolazione dei vaccini e delle materie prime necessarie per produrli". Su questo il premier punta fiducioso al vertice del G20 a Roma, fiducioso che "alla fine di ottobre raggiungerà un forte impegno per riformare il Wto" (l'Organizzazione mondiale del commercio). Le somministrazioni proseguono anche in vista del 15 ottobre, data in cui il Green pass sarà obbligatorio sui luoghi di lavoro.
HUB VACCINALI - Hub e centri vaccinali continueranno ad essere utilizzati per la somministrazione della terza dose, che dopo la circolare ministeriale, potrà essere somministrata anche ai fragili e a tutti gli over 60, dopo almeno sei mesi dal completamento del ciclo primario di vaccinazione. Intanto la campagna per le vaccinazioni andrà ancora avanti oltre l'80% e successivamente nei prossimi mesi in relazione all'andamento delle adesioni alla vaccinazione verrà valutato un progressivo bilanciamento tra hub (in riduzione) e Medici di medicina generale assieme a farmacie. E' quanto si apprende dalla struttura Commissariale di Francesco Figliuolo.
Si annunciano però delle criticità, segnalate dal governatore veneto Luca Zaia, che lancia un appello: "Non possiamo mettere in difficoltà le aziende - dice - . Se il Governo non prende in mano questa situazione prima del 15 sarà il caos. Facciamo in modo che le aziende possano usare i test 'fai da te' e se la vedano direttamente con i loro lavoratori". In Veneto ci sarebbero 590.000 persone in età lavorativa non vaccinate: "anche fossero solo la metà che non lavorano - spiega Zaia - ne avremmo 300-350.000 da testare ogni 48 ore. Impossibile". Anche per questo la corsa alle inoculazioni continua: l'Istituto Superiore di Sanità sottolinea come "una più elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti". Secondo l'ultimo report aggiornato del Governo, sono 3.996.994 le persone senza ancora una dose nella fascia di età dei 20-49 anni e 1.408.268 in quella dei 12-19 anni.
La situazione epidemica
La situazione epidemica in Italia è, al momento, "sotto controllo" e la curva dei casi di Covid-19 continua a decrescere gradualmente. E' positivo il quadro che emerge dall'ultimo monitoraggio settimanale della Cabina di regia, ma ministero della Salute e Istituto superiore di sanità (Iss) invitano alla prudenza. Proprio in questa fase, infatti, è più che mai necessario mantenere alta l'attenzione considerando le riaperture in atto e l'aumento delle capienze previste per vari settori e luoghi pubblici.
A fornire l'istantanea del trend epidemico attuale è il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza: "Questa settimana - spiega - tende ancora a migliorare gradualmente la situazione epidemiologica nel nostro Paese. Il tasso di incidenza si fissa a 34 casi di Covid-19 per 100mila abitanti, anche l'indice di trasmissibilità Rt è piuttosto stabile intorno a 0,83 e quindi al di sotto dell'unità. Per quanto riguarda invece il tasso di occupazione dei posti letto in area medica e terapia intensiva siamo rispettivamente al 4,9% e al 4,2% e dunque ben al di sotto della soglia critica". Evidentemente, sottolinea, "le misure che sono state prese, compreso il green pass, e il successo della campagna vaccinale stanno mantenendo un certo controllo dell'infezione. Questo ci permette di riaprire gradualmente la gran parte delle attività ma naturalmente - avverte - il tutto va monitorato con molta attenzione". Ciò significa, chiarisce Rezza, che "bisogna continuare a mantenere la situazione sotto controllo in virtù delle graduali riaperture, avendo presente che parte del successo che stiamo avendo in questo momento nel controllo dell'epidemia è dovuto non solo alle vaccinazioni ma anche al mantenimento di misure precauzionali di distanziamento sociale e all'uso delle mascherine". Rileva il miglioramento della situazione anche il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro che, durante la consueta conferenza stampa sull'analisi dei dati del Monitoraggio settimanale, ha evidenziato come l'andamento della curva sia "molto controllato" e come questa continui a decrescere ed in tutte le fasce d'età, compresa la fascia inferiore ai 12 anni. Quanto al fatto che questa settimana ci siano 4 regioni/Province autonome classificate a rischio moderato, rispetto ad una sola regione della scorsa settimana, ciò "rappresenta una fisiologica fluttuazione dei casi, ma l'insieme dei dati - ha rassicurato - ci mostra come la situazione sia sotto controllo".
Il monitoraggio settimanale dell'Iss
Una fotografia confermata dai dati del bollettino quotidiano: sono 3.023 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 2.938. Sono invece 30 le vittime in un giorno, in calo rispetto alle 41 di ieri. Il tasso di positività è all'1,1%, pressochè stabile rispetto all'1% del giorno prima.
Quattro Regioni e Province autonome (PA) risultano classificate a rischio moderato questa settimana: si tratta di Basilicata, PA Trento, PA Bolzano e Valle d'Aosta. Le restanti 17 Regioni/PPAA risultano classificate a rischio basso. La scorsa settimana solo una Regione, il Lazio, risultava a rischio moderato. Due Regioni/PA (Basilicata e PA Trento) riportano un'allerta di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza. La Sicilia torna in zona bianca. "Ho firmato l'ordinanza", spiega il ministro della Salute, Roberto Speranza. "Dopo le scelte sulle capienze continua il percorso di graduali riaperture. Tutto ciò è possibile prima di tutto grazie ai vaccini e ai comportamenti corretti delle persone. Dobbiamo continuare su questa strada", aggiunge.