In 8 regioni sale la percentuale di posti nelle terapie intensive occupati da parte di pazienti Covid: nella Provincia autonoma di Trento, dove arriva al 20%, nelle Marche (al 14%), nel Lazio (al 12%), in Piemonte e Umbria (all'8%), in Campania, Sicilia e Toscana (al 6%). E' quanto emerge dal monitoraggio quotidiano dell'Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) che confronta i dati del 12 dicembre con quelli del giorno precedente. Il tasso di occupazione scende invece in Calabria all'11% e Liguria al 12% e Bolzano (19%) e Toscana (all'8%). Restano stabili oltre la soglia del 10% in Friuli (al 15%) e Veneto (13%).
Zaia: penso che il bollettino di venerdì sarà da zona gialla - "Siamo appesi al dato di occupazione dell'area medica, e penso che il bollettino di venerdì sarà da zona gialla". lo ha detto il presidente del veneto, Luca Zaia, commentando i dati sulla pandemia Covid-19. "E' una tipica fase acuta - ha proseguito Zaia - e a breve non vi è sentore di un'inversione di tendenza. I dati ci dicono che il tasso di occupazione delle terapie intensive è del 12.8%, l'incidenza dei cointagi è già zona gialla. Ci sono dati che dicono che l'infezione sta correndo, ma l'incidenza sui tamponi è del 4,50%, siamo la decima regione con maggiore incidenza, la prima sono le Marche con il 9,23%".
Sestili, curva epidemia rallenta e ora è lineare - Sta rallentando la sua corsa, la curva dell'epidemia di Covid-19 in Italia, al punto che nell'arco di un mese e mezzo l'andamento è passato da esponenziale a lineare, con un incremento settimanale dei casi che negli ultimi 14 giorni è diminuito dal 25% al 15%. Lo rileva il fisico Giorgio Sestili, fondatore della pagina Facebook 'Coronavirus - Dati e analisi scientifiche'.