Ancora in diminuzione l'incidenza dei casi di Covid-19 e l'indice di trasmissibilità Rt in Italia. L'incidenza settimanale a livello nazionale scende a 672 ogni 100.000 abitanti (11/02/2022 -17/02/2021) contro 962 ogni 100.000 abitanti della settimana precedente (04/02/2022 -10/02/2021), dati flusso ministero Salute. Nel periodo 26 gennaio 2022 - 8 febbraio 2022, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato invece pari a 0,77 (range 0,72 - 0,88), in diminuzione rispetto alla settimana precedente quando era paro a 0,89 e al di sotto della soglia epidemica. Lo evidenzia il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.
Torna sui livelli dell'inizio dell'estate scorsa in Italia l'indice di trasmissibilità Rt. I dati del monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute indicano infatti che nel periodo 26 gennaio 2022-8 febbraio 2022, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,77. Il valore che piu' si avvicina e' stato registrato nel periodo 16 giugno-29 giugno 2021, quando l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,66. Agli inizi di luglio l'Rt era poi salito a 0,91. E da quella rilevazione in poi è sempre stato più alto di 0,8.
Continua la riduzione di malati Covid negli ospedali. Il monitoraggio settimanale Iss-Ministero Salute indica che il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 10,4% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 17 febbraio) contro il 13,4% della settimana precedente. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è al 22,2% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 10 febbraio) contro il 26,5% di sette giorni prima.
La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in leggera diminuzione (17% contro il 18% della scorsa settimana). È in diminuzione anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (31% vs 33%), mentre aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (52% vs 48%).
L'incidenza dei casi di Covid-19, questa settimana, raggiunge i livelli più alti nella Provincia autonoma di Bolzano (con 1061,2 casi per 100mila abitanti) e nelle Marche (con 1025,8 casi per 100mila). I valori più bassi si rilevano invece in Valle d'Aosta (con 328,5) e Lombardia (con 408,2). A livello nazionale, l'incidenza è pari a 672. I valori restano comunque ancora alti, dal momento che il valore soglia indicato per poter garantire il tracciamento corrente dei casi è stabilito a 50 casi per 100mila abitanti.
La maggiore occupazione di letti per pazienti Covid nei reparti di area medica si registra questa settimana in Abruzzo (al 34%), Sicilia (32,8%) e Calabria (31,9%). La maggiore occupazione per pazienti Covid nelle terapie intensive è invece rilevata in Lazio (13,9%), Provincia autonoma di Trento (13,3%) e Calabria (13,2%). Il tasso di occupazione nazionale in intensiva è al 10,4%, dunque poco oltre la soglia di allerta fissata al 10%. Quello nei reparti di area medica è al 22,2% rispetto alla soglia di allerta fissata al 15%.
L'andamento della pandemia da Covid-19 in Italia è in una "fase di decrescita" e tra i Paesi europei "la curva mostra come siamo tra i Paesi che stanno marcando una decrescita significativa". Anche in tutte le fasce di età c'è una riduzione: in particolare anche nelle fasce di età più giovani come quella 0-9 anni e quella 10-19 anni, ha detto il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro.
La situazione epidemiologica e' "in deciso miglioramento ma i numeri rimangono piuttosto elevati e per questo serve mantenere comportamenti ispirati alla prudenza con l'uso di mascherine nei luoghi chiusi e in caso di assembramento e serve completare il ciclo vaccinale". Lo ha detto il direttore della prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza nel video che accompagna il monitoraggio settimanale. Rezza ha anche parlato della tendenza "graduale ma continua" della decongestione degli ospedali.
"Noi stiamo piegando la curva del contagio. C'è stata una riduzione dei contagio, dobbiamo stare con i piedi per terra ma siamo in una fase diversa". Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza. "Siamo al 91 per cento delle persone che ha ricevuto la prima dose di vaccino", ha aggiunto Speranza.