Informazione, prevenzione e cura al femminile. Quasi 300 gli ospedali che fino al 26 aprile offrono gratuitamente servizi clinici, diagnostici e informativi, in presenza e a distanza, in diverse aree specialistiche.
E nel giorno della Giornata nazionale della salute della donna, a richiamare l'attenzione su questa celebrazione, giunta alla 7/a edizione, arrivano le parole del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. "Anche nella tutela della salute si sono manifestate differenze di genere: la storia degli studi clinici testimonia uno scarso coinvolgimento delle donne nella fase di sperimentazione, con effetti sui risultati, mentre le patologie che colpiscono le donne sono tra quelle per cui lo screening e la diagnosi precoce risultano ancor più essenziali", dice il Presidente della Repubblica.
Salute delle donne che merita "massima attenzione" e che dovrà essere uno dei temi su "cui investiamo con maggiore forza nei prossimi anni", sottolinea il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenuto al convegno 'La salute della donna: politiche per il futuro', organizzato, insieme a Pre.zio.sa, da Atena Donna che promuove la Giornata, istituita nel 2015 dall' allora ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Lorenzin che mette in evidenza la "ancora bassa adesione delle donne agli screening" e sollecita a "investire di più in prevenzione".
Istituire la giornata nazionale è stata una scelta "giusta e visionaria - afferma Speranza - che deve servire anche per costruire un Servizio sanitario nazionale più capace di riconoscere la specificità". Diverse le idee in campo. Accanto alle proposte delle diverse società scientifiche, dice Speranza, quella di creare "l'ospedale delle donne", a Roma. E i tempi "sono maturi", afferma Carla Vittoria Maira, presidente di Atena Donna. Per l'edizione 2022 della Giornata, al fianco della madrina Rocío Muñoz Morales, testimonial d'eccezione il tennista Matteo Berrettini che lancia "un Memo per tutte le donne, #concentratisullatuasalute". "Anche io che sono sempre di corsa, come tutte le donne e mamme che lavorano - dice da parte sua Rocio Muñoz Morales - mi fermo a programmare le mie visite di controllo, e lo faccio fare anche a tutte le donne della mia famiglia".
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A rappresentare l'importanza degli screening, tra gli altri, i dati nel trattamento del tumore del seno dove si registrano progressi contro le forme avanzate, che colpiscono 37mila donne in Italia di cui il 30% a 5 anni dalla diagnosi è in vita, alcune anche dopo 10. Risultati, dice Giovanni Scambia, direttore scientifico Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, in occasione del convegno 'New Drugs and New Insights in Breast Cancer', che "possono essere migliorati, superando gli ostacoli ancora presenti nell'assistenza. È fondamentale che la valutazione della neoplasia metastatica avvenga da parte di gruppi multidisciplinari"