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Epatite acuta dei bimbi, adenovirus 'ipotesi possibile'

Il primo bilancio, 169 casi, 17 trapianti, una vittima

Redazione ANSA ROMA

Le incognite sull'epatite acuta dei bambini che ha portato a 169 casi ufficiali contati dall'Oms, 17 trapianti e ad una vittima, sono ancora molte e manca ancora la risposta ufficiale alla domanda piu' importante, cioe' cosa abbia causato questa emergenza, ma si rafforza, con la cautela del caso, attraverso le parole ufficiali di un report di aggiornamento della situazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanita', l'ipotesi di un ruolo di un adenovirus. "L'adenovirus è un'ipotesi possibile" scrive l'Oms, aggiungendo che le indagini sono in corso e dettagliando il ragionamento che ha portato a questa conclusione che attende altre verifiche. Sia in Gb che in Olanda si e' registrato un notevole aumento della circolazione dell'adenovirus e dai test era stato rilevato in 74 casi mentre in 19 e' stata trovata un'infezione da Covid più adenovirus. Molti casi hanno riportato sintomi gastrointestinali inclusi dolore addominale, diarrea e vomito che hanno preceduto la presentazione con epatite acuta grave e livelli aumentati di enzimi epatici. "La maggior parte dei casi non aveva la febbre. I virus comuni che causano l'epatite virale acuta (virus dell'epatite A, B, C, D ed E) non sono stati rilevati in nessuno di questi casi. I viaggi internazionali o i collegamenti ad altri paesi sulla base delle informazioni attualmente disponibili non sono stati identificati come fattori" spiega l'Oms.

L'adenovirus è stato rilevato in almeno 74 casi e 18 sono stati identificati come tipo F 41. SARS-CoV-2 è stato identificato in 20 casi di quelli testati. Inoltre, 19 sono stati rilevati con una coinfezione da SARS-CoV-2 e adenovirus. "Il Regno Unito, dove fino ad oggi è stata segnalata la maggior parte dei casi, ha recentemente osservato un aumento significativo delle infezioni da adenovirus nella comunità (in particolare rilevate nei campioni fecali nei bambini) a seguito di bassi livelli di circolazione all'inizio della pandemia di COVID-19. I Paesi Bassi hanno anche riferito di una concomitante crescente circolazione di adenovirus nella comunità. Tuttavia, a causa del miglioramento dei test di laboratorio per l'adenovirus, questo potrebbe rappresentare l'identificazione di un raro esito esistente che si verifica a livelli non rilevati in precedenza che ora viene riconosciuto a causa dell'aumento dei test" conclude l'Organizzazione Mondiale della Sanita'. Il quadro generale al 21 aprile 2022, vede almeno 169 casi di epatite acuta di origine sconosciuta da 11 paesi nella regione europea dell'OMS e un paese nella regione delle Americhe dell'OMS (Figura 1). Sono stati segnalati casi nel Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (Regno Unito) (114), Spagna (13), Israele (12), Stati Uniti d'America (9), Danimarca (6), Irlanda ( 5), Paesi Bassi (4), Italia (4), Norvegia (2), Francia (2), Romania (1) e Belgio (1). Il bilancio e' in continuo aggiornamento e ieri il ministero della Salute contava per l'Italia 11 casi sospetti di cui 2 confermati e un trapianto. Sulla base delle indicazioni arrivate con la circolare emanata ieri dal ministero e' possibile che arrivi ora un numero maggiore di segnalazioni, essendo stato richiesto alle regioni e alle istituzioni sanitarie e ai medici di comunicare ogni caso, anche quelli solo parzialmente riferibile alla situazione.

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