La Commissione europea vieta l'acquisizione dell'azienda specializzata nella diagnosi precoce dei tumori multipli Grail da parte del gigante del sequenziamento genetico Illumina. "La fusione - spiega Bruxelles - avrebbe soffocato l'innovazione e ridotto la scelta nel mercato emergente per i test di rilevamento precoce del cancro basati sul sangue" e, nell'ambito dell'indagine dei servizi dell'Antitrust Ue, "Illumina non ha offerto rimedi sufficienti per affrontare queste preoccupazioni". L'operazione, annunciata nel settembre 2020, ha un valore di 8 miliardi di dollari.
"Oggi abbiamo proibito l'acquisizione di Grail da parte di Illumina", ha annunciato la vicepresidente della Commissione europea, Margrethe Vestager, responsabile per la Concorrenza, spiegando che "è fondamentale preservare la concorrenza tra gli sviluppatori di test per la diagnosi precoce del cancro in questa fase critica di sviluppo".
Negli Stati Uniti l'agenzia per la concorrenza (Ftc) si è opposta all'operazione, ma la scorsa settimana la giustizia statunitense si è poi pronunciata a favore delle due società.
"In una corsa con altre aziende - ha sottolineato Vestager -, Grail sta sviluppando un test di rilevamento precoce del cancro basato sul sangue. Se avranno successo, questi test rivoluzioneranno la nostra lotta contro il cancro e aiuteranno a salvare milioni di vite. Illumina è attualmente l'unico fornitore credibile di una tecnologia che consente di sviluppare ed elaborare questi test. Con questa transazione, Illumina avrebbe un incentivo a impedire ai rivali di Grail di accedere alla sua tecnologia, o altrimenti a svantaggiarli" e "poiché Illumina non ha proposto rimedi che avrebbero risolto le nostre preoccupazioni, abbiamo proibito la fusione".