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Cancro al seno meno aggressivo grazie a un ingrediente dei cosmetici

Cancro al seno meno aggressivo grazie a un ingrediente dei cosmetici

E' il coenzima Q10, contruisce a impedire le metastasi polmonari

23 settembre 2024, 08:02

di Benedetta Bianco

ANSACheck
Il coenzima Q10 può limitare l 'aggressività del cancro al seno (fonte: freepik) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il coenzima Q10 può limitare l 'aggressività del cancro al seno (fonte: freepik) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il coenzima Q10, molto noto come ingrediente di tanti prodotti cosmetici per le sue proprietà anti-aging e antiossidanti, aggiunge ora una funzione ancora più importante al suo ‘arsenale’: è in grado di limitare l’aggressività delle cellule tumorali, evitando che il cancro al seno formi metastasi nei polmoni. Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori italiani guidato dall’Università di Padova, che ha pubblicato lo studio sulla rivista Nature Communications.

I risultati, ottenuti con il contributo anche di Istituto Oncologico Veneto, Università di Torino, Istituto di Ricerca Pediatrica ‘Città della Speranza’ di Padova e Istituto Europeo di Oncologia di Milano, rivelano quindi un nuovo e inaspettato bersaglio per la messa a punto di nuovi interventi terapeutici, soprattutto per i tumori alla mammella che si dimostrano più aggressivi.

“Abbiamo preso in esame più di 2mila pazienti affette da cancro al seno a diversi stadi di sviluppo”, afferma Massimo Santoro, che ha coordinato i ricercatori: “Sorprendentemente abbiamo scoperto – dice Santoro – che la perdita dell’enzima che produce il coenzima Q10 nelle cellule, chiamato Ubiad1, favorisce lo sviluppo e la progressione delle forme più aggressive del tumore”.

Gli autori dello studio hanno poi dimostrato, grazie a esperimenti condotti su cellule coltivate in laboratorio e su animali, che la reintroduzione del gene che codifica per l’enzima Ubiad1 o la somministrazione di coenzima Q10 limita l’aggressività delle cellule tumorali, impedendo la formazione di metastasi. “Abbiamo anche scoperto che l’enzima e il suo prodotto rendono le membrane delle cellule tumorali meno elastiche e più rigide – aggiunge Santoro – e questo favorisce la loro eliminazione”. 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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