Gestire le situazioni rischiose è un gioco di squadra: parola dell'astronauta Paolo Nespoli, forte dell'esperienza accumulata in tre missioni condotte con l'Agenzia Spaziale Europea (Esa). "Lavorare in team per gestire i rischi è fondamentale. In una squadra ognuno deve avere il proprio ruolo, rispettarlo e dare un contributo fattivo", ha detto Nespoli agli studenti dell'Alta Scuola in Economia e Management dei Sistemi sanitari (Altems) della facoltà di Economia dell'Università Cattolica di Roma.
"Quando si analizzano tutte le problematiche e ci si addestra per poterle superare, quando si guarda avanti e si punta in alto possiamo arrivare su Marte e ancora più in là", ha detto ancora l'astronauta, la cui lesione è stata introdotta dal direttore dell'Altems, Americo Cicchetti, e dal vicepreside della facoltà di Medicina dell'Università Cattolica, Claudio Grassi. ha moderato l'incontro il direttore del master in Risk Management Antonio Crucitti.
"Lavorare - ha detto ancora Nespoli - significa spingere il limite delle capacità e delle conoscenze, significa gestire il rischio: occorre allora imparare dagli errori, pensare 'fuori dal box' e avere un sistema che ti supporta e ti aiuta ad andare più in là del proprio limite". Il veterano dello spazio europeo ha quindi esortato gli studenti: "il futuro è vostro: sognate cose impossibili. Poi svegliatevi e iniziate a fare: ogni tanto, con dedizione e caparbietà, anche le cose apparentemente impossibili si realizzano. Ma tenete sempre a mente che per raggiungere gli obiettivi e gestire i rischi nella vita e nella vostra professione dovete imparare a giocare in team".
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