Il primo giorno libero dai ghiacci marini nell’Artico potrebbe verificarsi già nell’estate del 2027: un evento che segnerebbe una pietra miliare per il pianeta, e che potrebbe modificare venti e correnti oceaniche, provocando fenomeni meteorologici estremi in tutto il globo. Lo indica lo studio pubblicato sulla rivista Nature Communications guidato dall’Università americana del Colorado a Boulder e dall’Università di Göteborg in Svezia. Sono state più di 300 le simulazioni al computer utilizzate dai ricercatori per individuare la data e le stesse simulazioni indicano però che un taglio drastico delle emissioni inquinanti potrebbe ritardare il tempo in cui il più settentrionale degli oceani sarà libero dai ghiacci .
Secondo ii ricercatori si può parlare di un Artico privo di ghiacci quando la loro estensione scende sotto un milione di chilometri quadrati. Quest’anno l’estensione minima raggiunta è stata di 4,28 milioni di chilometri quadrati: non è il valore più basso mai raggiunto, che resta quello del 2012, ma rappresenta comunque un netto calo rispetto alla media di 6,85 milioni di chilometri quadrati osservata tra 1979 e 1992.
Su 300 simulazioni eseguite da Céline Heuzé dell’Università svedese e Alexandra Jahn dell’Ateneo americano, 9 hanno indicato che il primo giorno libero dai ghiacci artici potrebbe verificarsi già entro tre anni: uno scenario estremo, dunque, ma possibile. Per causarlo basterebbero 3-4 anni consecutivi in cui un autunno insolitamente caldo venga seguito da un inverno e una primavera miti, condizioni che si sono già verificate e che potrebbero susseguirsi sempre più spesso grazie al cambiamento climatico in atto.
Questi risultati sono in linea con quelli di un altro studio pubblicato a marzo scorso sulla rivista Nature Reviews Earth & Environment: secondo i ricercatori guidati sempre dall’Università del Colorado a Boulder, l’Artico potrebbe vedere il suo primo giorno libero dai ghiacci tra gli anni 20 e gli anni 30 del 2000, in una giornata di fine agosto o inizio settembre.
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