Pronto l'embrione virtuale capace di svelare i segreti delle prime fasi della vita. Appartiene a uno degli organismi più studiati dai genetisti, il moscerino della frutta (Drosophila melanogaster) ed è formato da 6.000 cellule: è uno strumento senza precedenti perché mostra in modo interattivo la localizzazione e la tempistica con cui si 'accendono' i geni durante lo sviluppo. Presentato sulla rivista Science dai ricercatori del Centro di medicina molecolare Max-Delbruck di Berlino, aiuterà a comprendere i processi molecolari che inducono cellule apparentemente identiche a prendere strade diverse per formare i vari organi e tessuti.
"L'embrione virtuale - afferma il ricercatore Nikolaus Rajewsky - è molto più di un semplice esercizio di mappatura delle cellule". Si tratta infatti di un vero e proprio database interattivo, che permette ai biologi di focalizzarsi su uno specifico gene tra gli oltre 8.000 accesi in ciascuna cellula, per capire dove è espresso, a che livello, e quali altri geni sono attivi contemporaneamente nelle stesse cellule.
"Invece di fare lunghi e laboriosi esperimenti per visualizzare questi aspetti, oggi i ricercatori possono farli in maniera virtuale, così da identificare nuovi elementi regolatori e addirittura farsi un'idea dei meccanismi biologici", sottolinea Rajewsky. "Quello che si farebbe normalmente in anni di lavoro con le tecniche tradizionali, oggi può essere fatto in un paio d'ore".
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