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Covid, varianti lampo frutto di accelerazioni evolutive

Covid, varianti lampo frutto di accelerazioni evolutive

Fondamentali i vaccini e la sorveglianza genomica

28 febbraio 2022, 09:39

Redazione ANSA

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La rapida insorgenza di varianti di SarsCoV2 dipende dalle sue improvvise accelerazioni evolutive (fonte: Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La rapida insorgenza di varianti di SarsCoV2 dipende dalle sue improvvise accelerazioni evolutive (fonte: Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA
La rapida insorgenza di varianti di SarsCoV2 dipende dalle sue improvvise accelerazioni evolutive (fonte: Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il virus SarsCoV2 ha la capacità di imprimere improvvise accelerazioni alla propria evoluzione: è per questo motivo che produce nuove varianti con una velocità superiore a quella di altri virus. Lo dimostra lo studio pubblicato su Molecular Biology and Evolution dal gruppo di ricerca guidato da Sebastian Duchene, dell’Università australiana di Melbourne.

Duchene spiega che solitamente i virus mutano con un ritmo piuttosto costante: nella maggior parte dei casi impiegano un anno o più per sviluppare una nuova variante. “Tuttavia quello che abbiamo visto con le varianti di SarsCoV2, e in particolare con le varianti che destano preoccupazione, è che hanno subìto molte più mutazioni di quanto ci aspetteremmo con il normale ritmo evolutivo di simili coronavirus.

La variante Delta, per esempio, si è sviluppata in appena sei settimane dalla sua forma ancestrale”. Per capire il motivo di questa rapidità, il gruppo di Duchene ha condotto un’analisi computazionale su centinaia di sequenze genomiche del virus SarsCoV2 nell’intento di svelare il meccanismo che permette la comparsa di varianti preoccupanti. Lo studio si è focalizzato in particolare sulle prime quattro: Alfa, Beta, Gamma e Delta.

“Inizialmente - afferma Duchene - si pensava che SarsCoV2 avesse aumentato il suo tasso evolutivo in generale, ma in realtà è la sua capacità di aumentarne la velocità a tratti che causa questa differenza nel ritmo: è come se qualcuno premesse sull’acceleratore di un’auto”. Queste ‘sgasate’ evolutive, secondo i ricercatori, potrebbero dipendere da molteplici fattori, come le infezioni prolungate negli individui, una forte selezione naturale che spinge il virus a eludere le difese immunitarie e l’aumentata trasmissione tra le persone non vaccinate, che permette al virus di diffondersi in fretta ed evolvere. La scoperta evidenzia ancora una volta l'importanza delle vaccinazioni e della sorveglianza continua del genoma virale per garantire il rilevamento precoce delle nuove varianti.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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