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La teoria della relatività compie 100 anni

La teoria della relatività compie 100 anni

Ha fatto di Einstein una popstar

ZURIGO, 10 novembre 2015, 18:23

Redazione ANSA

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La curvatura dello spaziotempo rappresentata nella simulazione di un gigantesco buco nero (fonte: Ute Kraus) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La curvatura dello spaziotempo rappresentata nella simulazione di un gigantesco buco nero (fonte:  Ute Kraus) - RIPRODUZIONE RISERVATA
La curvatura dello spaziotempo rappresentata nella simulazione di un gigantesco buco nero (fonte: Ute Kraus) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un secolo fa, nel novembre 1915, Albert Einstein presentava all'Accademia Prussiana delle Scienze l'equazione più celebre del mondo, quella alla base della teoria della relatività che ha rivoluzionato l'immagine dell'universo e che nel giro di pochissimi anni lo ha reso una popstar della fisica.

Grazie alla teoria della relatività ''Einstein è diventato un'icona perché ha scardinato completamente la visione dell'universo data da Newton'', rileva il fisico Antonio Masiero, vice presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Per Newton, infatti, l'universo era un grande palcoscenico nel quale lo spazio e il tempo erano due elementi immutabili. Foto F. W. Dyson, A. S. Eddington, C. Davidson

''Einstein - prosegue Masiero - ha cambiato completamente questa visione, dicendo che spazio e tempo sono creati e 'deformati' dalla materia stessa''. Con il linguaggio della matematica Einstein descriveva la gravità come la curvatura dello spazio-tempo, ossia il modo in cui la materia 'deforma' lo spazio-tempo e quest'ultimo, a sua volta, determina il modo in cui la materia può muoversi al suo interno.

La popolarità per Einstein è arrivata a pochi anni dalla presentazione della sua equazione al mondo accademico e nell'arco di pochi anni ha fatto il giro del mondo. La sua popolarità raggiunto l'Italia nel 1921, con la prima traduzione italiana della teoria della relatività a cura di Raffaele Contu.

A rendere Einstein così popolare è stato l'esperimento che nel 1919 ha approfittato di un'eclissi di Sole per dimostrare che quando un raggio di luce passa vicino a un corpo celeste molto grande, come il Sole, viene deviato, in linea con le previsioni della teoria di Einstein.

Da allora la relatività è stata confermata da molti altri test, ma restano alcune questioni aperte. Per esempio si sta lavorando per dimostrare l'esistenza delle onde gravitazionali, ossia le oscillazioni dello spazio-tempo generate da fenomeni cosmici molto violenti. L'obiettivo è catturare questi ''scricchiolii dello spazio-tempo'', da Terra, con le antenne del progetto italiano Virgo e di quello americano Ligo, e nello spazio con la missione dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) Lisa-Pathfinder, realizzata con un importante contributo dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e il cui lancio è in programma il 2 dicembre 2015.

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