Dopo il declino nell’aspettativa di vita dovuto alla pandemia da Covid-19, nel 2021 molti Paesi dell’Europa occidentale, Italia compresa, vedono un parziale ma significativo recupero. Non sta avvenendo lo stesso, invece, in Stati Uniti e gran parte dell’Europa orientale, dove l’aspettativa di vita continua a scendere. È quanto emerge dai dati raccolti nello studio
pubblicato sulla rivista Nature Human Behaviour e guidato dall’Istituto tedesco Max Planck per la ricerca demografica. Lo studio mostra come alcune popolazioni siano state colpite più gravemente di altre nell’ultimo anno, con una crisi sanitaria che potrebbe protrarsi più a lungo nel tempo.
L'aspettativa di vita esprime il numero medio di anni che ogni neonato ha la probabilità di vivere ed è un indicatore della salute generale della popolazione. I ricercatori, guidati da Jonas Schöley, hanno esaminato i dati di 29 Paesi dal 2015 al 2021, con risultati molto diversi. In Belgio, Francia, Svezia e Svizzera l’aspettativa di vita è tornata agli stessi valori che aveva prima della pandemia. Altri sei Paesi assistono ad un recupero incompleto ma notevole: oltre all’Italia, che registra un +5,1% dopo un calo di -12,6%, anche Galles, Inghilterra, Islanda, Slovenia e Spagna. Infine, Austria, Paesi Bassi e Portogallo mostrano una ripresa più contenuta.
Solo Danimarca, Finlandia e Norvegia non hanno registrato diminuzioni nell’aspettativa di vita a causa della Covid-19. Tra i Paesi che, invece, si trovano ancora in difficoltà, ci sono Germania, Irlanda del Nord e Scozia, ai quali fanno compagnia Stati Uniti (-2,7% nel 2021, dopo un -25,5% segnato nel 2020), Cile e quasi tutta l’Europa orientale. Analizzando i dati relativi all’età, gli autori dello studio hanno evidenziato che il 2021 ha visto un aumento delle morti per Covid-19 nelle classi di età più giovani e che la ridotta aspettativa di vita risulta associata anche ad una minore diffusione della vaccinazione.
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