L’inquinamento acustico ha effetti a lungo termine sulle piante, anche una volta cessato. Lo sostiene lo studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B dal gruppo della California Polytechnic State University americana coordinato da Clint Francis e Sarah Termondt.
In uno studio condotto nel New Mexico i ricercatori hanno osservato che in alcuni siti con più inquinamento acustico, non lontani da pozzi per il gas naturale, c’è stata una riduzione del 75% della crescita di piantine di pini. Un fenomeno che si è protratto nel tempo, a più di dieci anni di distanza, anche in luoghi divenuti nel frattempo meno rumorosi. Probabilmente, spiegano gli esperti, perché i rumori spaventano gli uccelli, come la ghiandaia, che favoriscono la disseminazione.
“L’inquinamento acustico - ha spiegato Francis - influisce sulla diversità della vita vegetale in un ecosistema. Infatti, sebbene il rumore possa cambiare di momento in momento per gli esseri umani, ha un effetto più duraturo su alberi e piante. Quello che osserviamo - ha concluso - è che la rimozione dell’inquinamento acustico non si traduce necessariamente in un ripristino della funzione ecologica in tempi brevi”.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA