La sonda Hayabusa2 dell'agenzia spaziale giapponese Jaxa ha cominciato a fare lo yo-yo per misurare la gravità dell'asteroide Ryugu, il sasso cosmico di circa 900 metri di diametro che ha raggiunto all'inizio di luglio nella fascia tra Marte e Giove con l'obiettivo di riportarne un campione sulla Terra. Le operazioni sono descritte in tempo reale sui social della Jaxa, che sta pubblicando anche le immagini di Ryugu scattate dalla camera ad ampio angolo di visione ONC-W1, per consentire ai follower di ogni parte del mondo di vivere questa avventura in prima persona.
Il via libera all'inizio delle operazioni è arrivato il 6 agosto quando in Giappone erano le 9:50 del mattino, ancora notte fonda in Italia: Hayabusa si trovava a 20 chilometri di distanza dall'asteroide, pronta a cominciare la sua discesa ad una velocità di 40 centimetri al secondo. Raggiunta l'altitudine di 6 chilometri, la sonda giapponese ha diminuito la velocità fino a 8,5 centimetri al secondo e ha iniziato la sua caduta libera per misurare la gravità dell'asteroide.
La tensione tra i tecnici della Jaxa è salita il 7 agosto, quando in Giappone erano le 7 del mattino: Hayabusa ha infatti iniziato la fase più critica, quella dell'avvicinamento verso il punto minimo di distanza all'asteroide. Dopo un'ora e 42 minuti passati col fiato sospeso, la sonda è giunta all'altitudine minima, pari a 851 metri. Subito dopo, tra gli applausi dei tecnici, è cominciata l'ascesa (anch'essa libera, senza controllo di traiettoria) ad una velocità di 0,2 metri al secondo. Secondo l'ultimo aggiornamento, emesso dalla Jaxa con un tweet alle 12.30 giapponesi, Hayabusa è risalita già a 3 chilometri di quota con una velocità di 12 centimetri al secondo, continuando a misurare regolarmente la gravità dell'asteroide.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA