Maschi contro femmine: nello spazio la guerra dei sessi si tinge sempre più di rosa. Il cervello femminile, infatti, sembra resistere meglio al continuo bombardamento dei pericolosi raggi cosmici: a indicarlo è un esperimento condotto sui topi dai ricercatori dell'Università della California a San Francisco, coordinati dalla neuroscienziata italiana Susanna Rosi. I risultati sono pubblicati sulla rivista 'Brain, Behavior, and Immunity': se saranno confermati anche sugli esseri umani, in futuro potrebbero condizionare la selezione degli astronauti diretti su Luna e Marte.
"Grazie alla Nasa - spiega Rosi - stiamo pianificando nuove ricerche per capire i meccanismi specifici che stanno dietro a queste profonde differenze" tra i due sessi. "Crediamo che le cellule del cervello conosciute con il nome di 'microglia' proteggano il cervello femminile da attacchi come quelli delle radiazioni dello spazio profondo: capire cosa rende queste cellule più resistenti sarà cruciale per sviluppare trattamenti ad hoc".
Ad aprire questo nuovo scenario sono stati proprio i sorprendenti effetti riscontrati nei topi esposti a raggi cosmici 'artificiali', ricreati al Brookhaven National Laboratory con un particolare mix di protoni, elio e idrogeno: i roditori femmina sono usciti dal bombardamento completamente indenni, mentre i maschi si sono mostrati confusi, con difficoltà di interazione e ansiosi al punto da mostrarsi restii ad avventurarsi nell'ambiente circostante. Nel loro cervello si è riscontrata un'aumentata attività della microglia (che forma il 'sistema immunitario' del sistema nervoso centrale) e una conseguente riduzione delle connessioni nervose (sinapsi) nell'ippocampo, oltre che un significativo impoverimento dei recettori Ampa per il glutammato, il più importante neurotrasmettitore eccitatorio del cervello.
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