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Il cacciatore di antimateria Ams attivo fino al 2028

Il cacciatore di antimateria Ams attivo fino al 2028

Grazie ad AstroLuca, i primi dati confermano il buon funzionamento

07 febbraio 2020, 17:33

Redazione ANSA

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Luca Parmitano porta la nuova pompa di raffreddamento per lo strumento Ams-02 (fonte: ESA/NASA) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Luca Parmitano porta la nuova pompa di raffreddamento per lo strumento Ams-02 (fonte: ESA/NASA) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Luca Parmitano porta la nuova pompa di raffreddamento per lo strumento Ams-02 (fonte: ESA/NASA) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ha ripreso a funzionare al meglio e sarà operativo almeno fino al 2028, il 'cacciatore' di antimateria Ams-02 installato fuori dalla Stazione spaziale internazionale e riparato durante quattro acrobatiche uscite da Luca Parmitano. Lo dimostra la qualità dei primi dati raccolti dallo strumento dopo la riaccensione del 27 gennaio, al centro di un seminario organizzato dall'Università di Milano-Bicocca, in collaborazione con l'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), proprio in concomitanza con il rientro sulla Terra dell'astronauta dell'Agenzia spaziale europea (Esa).

"Sembra che lo strumento stia lavorando al meglio", spiega l'astrofisico Massimo Gervasi, responsabile del gruppo Ams dell'Università Bicocca e ricercatore associato all'Infn. "Se non ci saranno altri deterioramenti, la prospettiva è di farlo funzionare fino a quando resterà in servizio la Stazione spaziale, quindi almeno fino al 2028".

Tutto questo non sarebbe stato possibile senza "l'intervento determinante di Parmitano", a cui va la gratitudine dei ricercatori collegati in videoconferenza dai laboratori italiani coinvolti nel programma di ricerca (Bologna, Perugia, Pisa, Roma e Trento) e dal centro dati di Ams-02 presso il Cern di Ginevra.

"Senza l'installazione del nuovo sistema di raffreddamento - sottolinea Gervasi - non avremmo potuto usare il tracciatore con temperature superiori ai 35 gradi: avremmo dovuto spegnere parte dello strumento per non deteriorarlo, ma questo avrebbe significato perdere dati di qualità, col rischio di terminare l'esperimento prima del previsto".

Per questo i ricercatori hanno seguito col fiato sospeso le passeggiate spaziali di AstroLuca. "Abbiamo provato un po' di ansia soprattutto nell'ultima attività extraveicolare, quando uno degli otto tubicini della pompa di raffreddamento non voleva collegarsi nel modo giusto e presentava delle perdite: per fortuna al terzo tentativo è stato sistemato". Ora che Parmitano è tornato, conclude Gervasi, "speriamo di vederlo in uno dei prossimi incontri della nostra collaborazione, anche per fargli i complimenti".

 

 

 

 

 

 

 

 

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