E' sull'orlo del collasso, la stella che ha il doppio primato di essere la più piccola e nello stesso la più densa mai osservata: ha un diametro di soli 4.300 chilometri, poco più grande rispetto a quello della Luna, e dalla massa superiore a quella del Sole. La sua scoperta, pubblicata sulla rivista Nature, si deve all'astrofisica teorica italiana Ilaria Caiazzo, che ha studiato in Italia, fra Genova, Pisa e Milano, e che oggi lavora negli Stati Uniti, presso il California Institute of Technology (Caltech).
Niente di simile era stato visto finora. La stella è una nana bianca, ossia una stella ormai giunta alla fine del suo ciclo vitale, ed è la più piccola del genere mai osservata. "Potrebbe sembrare controintuitivo, ma la più piccola nana bianca è anche la più massiva", osserva Caiazzo. Questo si deve al fatto, contrariamente alle stelle normali, le nane bianche non sono alimentate dalla combustione nucleare che permette di resistere alla loro stessa gravità. A dettare legge, in queste stelle, sono invece le regole della meccanica quantistica.
A rendere possibile la scoperta è stata la Zwicky Transient Facility (ZTF), attiva presso l'Osservatorio Palomar del Caltech, in collaborazione con un coro di strumenti, basati a Terra e nello spazio: dal telescopio Hale a Palomar al Keck, fino al telescopio spaziale europeo Gaia e a quello della Nasa Swift, fino al programma Pan-STARRS (Panoramic Survey Telescope and Rapid Response System) dell'Università delle Hawaii.
Rappresentazione artistica della nana bianca più piccola e più densa mai scoperta, a confronto con la Luna (fonte: Giuseppe Parisi)
Le nane bianche sono ciò che resta di stelle che un tempo avevano una massa fino a otto volte più grande di quella Sole e la scoperta di questa piccola stella estremamente densa, chiamata ZTF J1901+1458, permette per la prima volta di capire che cosa potrebbe accadere alle stelle che raggiungono lo stadio di nana bianca.
ZTF J1901+1458, per esempio, si è formata quando una coppia di nane bianche è entrata in collisione, fondendosi e liberando energia sotto forma di onde gravitazionali. Ma questa è solo una possibilità, l'altra è che nella collisione le stelle potrebbero esplodere in una supernova di tipo 1A. Il destino della piccola stella potrebbe invece essere la trasformazione in una stella di neutroni
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