La sonda europea Solar Orbiter ha superato l'orbita di Mercurio e continua la sua corsa verso il Sole: lo raggiungerà il prossimo 26 marzo, con un passaggio ravvicinato che la porterà a circa 50 milioni di chilometri di distanza dalla nostra stella. Lo rende noto l'Agenzia spaziale europea (Esa), che conduce la missione in collaborazione con la Nasa. Lanciata da Cape Canaveral nel febbraio 2020, Solar Orbiter intende studiare da vicino il Sole per scoprire i meccanismi responsabili delle tempeste che lo sconvolgono e che, sulla Terra, possono creare problemi a satelliti, Gps, telecomunicazioni e reti elettriche.
Per catturare immagini mai viste e raccogliere dati sullo sciame di particelle che costituisce il vento solare, sulle eruzioni e sul campo magnetico solare, Solar Orbiter userà dieci strumenti scientifici. Tra questi c'è anche l'occhio italiano Metis, il coronografo finanziato e gestito dall'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), ideato e realizzato da Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), Università di Firenze e Padova e dal Cnr-Ifn, in collaborazione con un consorzio industriale italiano con OHB Italia e Thales Alenia Space.
Ora che ha valicato l'orbita di Mercurio, Solar Orbiter, la lascerà il prossimo 6 aprile. Il 26 marzo raggiungerà il perielio, cioè il punto più vicino al Sole, a un terzo della distanza tra la stella e il nostro Pianeta. Altri veicoli spaziali sono riusciti ad arrivare ancora più vicini al Sole, ma Solar Orbiter sarà la prima sonda a fare osservazioni e prendere misure, protetta da uno scudo in grado di resistere a temperature fino a 500 gradi.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA