Il razzo della missione Artemis della Nasa, destinata alle future missioni sulla Luna, è riuscito a completare la prova generale, caricando completamente per la prima volta i serbatoi con poco meno di 3 milioni di litri di propellente liquido tra idrogeno e ossigeno. Tuttavia anche stavolta il test non è andato del tutto liscio: è stata riscontrata una perdita di idrogeno in un raccordo tra lo stadio centrale del sistema di lancio Sls (Space Launch System) e il lanciatore mobile della piattaforma 39B al Kennedy Space Center, che ha fatto fermare il conto alla rovescia in anticipo di circa 20 secondi rispetto al programma iniziale, alle ore italiane 01,37 del 21 giugno.
I tecnici hanno provato a riparare la perdita riscaldando e poi raffreddando di nuovo a temperature criogeniche il raccordo, ma senza successo. A quel punto è scattato il piano B: mascherare il segnale associato alla perdita di idrogeno, che avrebbe portato il computer a interrompere il conto alla rovescia, per poter continuare il test il più a lungo possibile. Il tempo necessario per mettere in atto il piano ha richiesto uno stop prolungato del conto alla rovescia, che è poi ripreso per gli ultimi 10 minuti di attività in ritardo di diverse ore.
L'orologio si è fermato a 29 secondi dall'accensione dei motori, appena un secondo dopo che il controllo del conto alla rovescia era passato dal computer a Terra a quello a bordo del razzo. La prova generale ha comunque permesso di eseguire diverse operazioni importanti, come la pressurizzazione dei quattro serbatoi, il passaggio del razzo all'alimentazione data dalla batteria interna e l'attivazione dell'unità di alimentazione ausiliaria dello stadio centrale. Non è stato possibile, invece, provare ad attivare i booster a combustibile solido montati ai lati del razzo, che dovranno fornire la maggior parte della spinta durante il lancio: la loro attivazione infatti era prevista negli ultimi 30 secondi di countdown che sono stati cancellati.
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