In ritardo di mesi per colpa della pandemia prima e di verifiche tecniche poi, è stata lanciata dalla Nuova Zelanda la missione Capstone della Nasa, con il primo veicolo spaziale destinato a esplorare l'orbita prevista per il Lunar Gateway, la futura stazione spaziale che farà da 'ponte' per gli astronauti in viaggio tra la Terra e la Luna nell’ambito del programma Artemis.
Il satellite pioniere, grande quanto un forno a microonde del peso di 25 chili, è stato lanciato con un razzo Electron della compagnia Rocket Lab, alla sua prima missione oltre l'orbita bassa terrestre.
Il piccolo satellite Capstone (Cislunar Autonomous Positioning System Technology Operations and Navigation Experiment) viaggia a bordo della piattaforma Photon della Rocket Lab, e verrà rilasciato a distanza di sei giorni dal lancio. Dopo quattro mesi di viaggio nello spazio, il prossimo 13 novembre raggiungerà l’orbita lunare dove rimarrà operativo per almeno sei mesi. L’obiettivo della missione da 30 milioni di dollari è quello di verificare la dinamica dell’orbita, che si trova in un preciso punto di equilibrio gravitazionale e richiede quindi pochissima energia per il mantenimento. Si tratta di un'orbita cislunare che non porterà mai la sonda a passare dietro la Luna, evitando così l'interruzione delle comunicazioni. Durante la sua missione, infatti, Capstone eseguirà anche una serie di test di navigazione e comunicazione, alcuni dei quali con il Lunar Reconnaissance Orbiter (Lro) della Nasa, che è in orbita attorno alla Luna dal 2009.
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