L'asteroide Ryugu è ricco di molecole organiche che sono potenziali 'mattoni' della vita, inclusi diversi aminoacidi e altri composti che si formano in presenza di acqua liquida: è quanto emerge dalle prime analisi dei campioni riportati dalla sonda giapponese Hayabusa 2. I risultati, che rafforzano l'ipotesi dell'origine spaziale degli elementi fondamentali per la vita sulla Terra, sono pubblicati sulla rivista Science da un team internazionale di ricerca che comprende l'agenzia spaziale giapponese (Jaxa) e quella statunitense (Nasa).
"La presenza di molecole prebiotiche sulla superficie dell'asteroide nonostante il suo ambiente ostile causato dal riscaldamento solare e dall'irradiazione ultravioletta, nonché dall'irradiazione dei raggi cosmici, suggerisce che i granelli sulla superficie di Ryugu hanno il potenziale per proteggere le molecole organiche", afferma Hiroshi Naraoka, primo autore dello studio e ricercatore presso la Kyushu University in Giappone. "Queste molecole possono essere trasportate in tutto il Sistema solare, potenzialmente disperdendosi come particelle di polvere interplanetaria dopo essere state espulse dallo strato superiore dell'asteroide a causa di impatti o altre cause".
Finora nei campioni di Ryugu non sono stati trovati zuccheri e componenti di Dna e Rna che sono stati invece identificati in altri asteroidi ricchi di carbonio. I ricercatori sospettano che questi composti siano presenti anche in Ryugu ma al di sotto dei limiti di rilevamento, data la piccola massa dei campioni esaminati per questa ricerca.
In futuro, spiega Jason Dworkin della Nasa, "faremo un confronto diretto tra i campioni di Ryugu e il campione dell'asteroide Bennu quando la missione Osiris-Rex lo riporterà sulla Terra nel 2023. Si prevede che Osiris-Rex riporterà campioni con una massa maggiore e fornirà un'altra importante opportunità per cercare tracce di elementi organici alla base della vita in un asteroide ricco di carbonio".
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