E’ stata completata l’analisi dei dati raccolti dalla capsula Orion della missione Artemis 1, lanciata a novembre 2022 con la funzione di apripista per il ritorno dell’umanità sulla Luna. Sono stati rilevati solo problemi di piccola entità e la Nasa ha comunicato che si potrà dunque procedere con la prossima fase: il lancio di Artemis 2 a novembre 2024 con a bordo i primi astronauti che orbiteranno intorno alla Luna.
Il problema maggiore è stato rilevato sullo scudo termico che protegge la capsula Orion durante il rientro nell’atmosfera terrestre: si sarebbe consumato in modo anomalo, ma senza destare grandi preoccupazioni. “Durante la fase di rientro abbiamo avuto la carbonizzazione e perdita di più materiale di quanto ci aspettassimo”, ha detto Howard Hu, dellla Nasa. Tuttavia la copertura termica ha dei margini di sicurezza che non sono stati intaccati e quindi, ha rilevato, non destano preoccupazioni per il futuro.
Piccole anomalie sono state riscontrate anche con il sistema di alimentazione sul modulo di servizio di Orion, l’elemento che viene fornito dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) che partecipa all’ambizioso programma internazionale Artemis, e si stanno anche riparando i danni causati dal lanciatore alle strutture sulla rampa di lancio.
Si tratta dunque di inconvenienti minori, che non pregiudicheranno i prossimi passi in programma e in particolare il lancio di Artemis 2, con astronauti a bordo della capsula Orion che orbiteranno attorno alla Luna, previsto a novembre 2024. Un prologo per Artemis 3 che potrebbe essere lanciata nel 2025, portando il primo equipaggio sulla superficie lunare, ma su queste tempistiche peseranno i progressi sullo sviluppo del lander lunare, la Starship di SpaceX, e le nuove tute spaziali che sta realizzando l’azienda americana Axiom Space.
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