La Terra potrà presto avere una 'gemella digitale', ovvero una replica virtuale e dinamica che ne simulerà i comportamenti: permetterà di studiare i cambiamenti passati, presenti e futuri del Pianeta, grazie all'integrazione delle misure rilevate in situ con le osservazioni satellitari costantemente aggiornate e 'filtrate' dall'intelligenza artificiale, proprio come quella sviluppata dall'Università di Pisa e lanciata in orbita pochi giorni fa. Se ne è parlato durante la sessione di apertura della Phi Week 2020, organizzata dal Programma di osservazione della Terra dell'Agenzia spaziale europea (Esa-Eop).
Questa terza edizione, che si svolgerà interamente online, vedrà gli esperti confrontarsi nel corso della settimana sulle infrastrutture e gli strumenti necessari per creare la gemella digitale della Terra, in modo da trovare nuove soluzioni e idee per favorire l'interazione tra la comunità scientifica e l'industria. L'obiettivo comune è quello di monitorare la salute del Pianeta e la sua interazione con l'uomo, così da supportare uno sviluppo sempre più sostenibile come richiesto dal nuovo Green Deal europeo.
La cerimonia di apertura della Phi Week è stata anche l'occasione per presentare le prime immagini satellitari della Terra 'filtrate' da un sistema di intelligenza artificiale: si tratta di
Phi-sat-1, la rete neurale messa a punto dai ricercatori del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa. Montata a bordo di un satellite FssCat dell'Esa (lanciato il 3 settembre con il razzo Vega), Phi-sat-1 ha dimostrato di saper vagliare automaticamente le immagini acquisite dal satellite per riconoscere le aree offuscate dalle nuvole e inviare a Terra solo i dati realmente utilizzabili.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA