La deforestazione in Amazzonia è entrata nel mirino dell’Intelligenza Artificiale (AI): grazie ad algoritmi e immagini satellitari, infatti, ricercatori guidati dall’Istituto Nazionale brasiliano per la Ricerca Spaziale hanno identificato le aree più a rischio e che necessitano interventi più urgenti.
Molte delle zone evidenziate dallo studio, pubblicato sulla rivista Conservation Letters, si trovano al di fuori delle 11 municipalità attualmente monitorate dal governo federale brasiliano nell’ambito del suo Piano per l’Amazzonia 2021-22. Inoltre, la superficie da tenere sotto controllo risulta anche inferiore rispetto a quella attualmente presa in considerazione: 160mila chilometri quadrati in meno (il 27,8%), che permetterebbero di concentrare le risorse disponibili in maniera più efficiente ed efficace.
“Utilizzando questo nuovo approccio, abbiamo concluso che dare la priorità alle aree con tassi di deforestazione più elevati sarebbe più efficace rispetto a limitare il monitoraggio a determinate zone”, commenta Guilherme Mataveli, alla guida dello studio. “Questa è una scoperta importante, dato che le agenzie responsabili dell'applicazione della legge vedono il loro budget ed il loro personale costantemente ridotti. Alcuni di questi hotspot di deforestazione si trovano nelle 11 municipalità – prosegue Mataveli – ma altri sono nelle vicinanze e costituiscono nuove frontiere”.
I ricercatori osservano che, nonostante la deforestazione nelle zone interessate dal Piano sia stata significativa negli ultimi anni, questo dato non è sufficiente per dare la priorità esclusivamente a queste aree. Anche perché il monitoraggio non sembra dare i risultati sperati: secondo quanto affermato dagli autori dello studio, la deforestazione è aumentata del 105% tra febbraio e aprile 2021, rispetto alla media dello stesso periodo tra il 2017 e il 2021.
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