Il mercato dei Pc, computer fissi, portatili e workstation professionali, continua a rallentare e chiude il terzo trimestre del 2022 con un calo di 15 punti percentuali su base annua. Lo dicono gli ultimi dati degli analisti di International Data Group, secondo cui le unità spedite da giugno ad agosto ammontano a 74,252 milioni. Ad influire, negativamente, la domanda dei consumatori, che resta bassa, e le difficoltà della catena di fornitura globale, con la quantità di chip ancora non in grado di soddisfare le esigenze dei produttori di realizzare nuovi dispositivi. Uno scenario, già di per sé complesso, accentuato dall'instabilità economica causata dalla guerra in Ucraina.
"La domanda dei clienti è rimasta debole anche se l'attività di Apple e di altri produttori ha contribuito, nel terzo trimestre, ad attenuare la caduta - ha affermato Jitesh Ubrani, responsabile della ricerca Mobility and Consumer Device Trackers di Idc - non a caso, le aziende hanno ridotto il numero di dispositivi messi in vendita, con la sola Apple che rappresenta un'eccezione, avendo aumentato l'offerta per compensare gli ordini persi nei mesi scorsi, derivanti dai lockdown in Cina". Per rispondere alla crisi, i marchi principali hanno aumentato i prezzi dei prodotti in vendita online e nei negozi, puntando sull'offerta di Pc premium, di fascia elevata.
Ciò contribuisce, per gli analisti, ad alzare il cosiddetto Asp, l'average selling price, il prezzo di vendita medio. Lenovo mantiene il primo posto nel mercato dei Pc, con 16,9 milioni di unità spedite ma un calo su base annua del 16,1%. Con 12,7 milioni di unità spedite, Hp occupa la seconda posizione, nonostante un marcato -27,8% sullo stesso periodo del 2021. Il calo annuo è invece del 21,2% per Dell, al terzo posto, prima di Apple, l'unica ad aver riportato un segno positivo, del +13,5%, e crescita annua del 40,2%. Chiude la classifica delle prime cinque Asus, con un -7,8% sul terzo trimestre del 2021 e 5,5 milioni di unità spedite.
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