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Huawei: allarme di Ren Zhengfei, 'imperativo è sopravvivere'

Huawei: allarme di Ren Zhengfei, 'imperativo è sopravvivere'

Il fondatore in un memo: 'prossimo decennio sarà molto doloroso'

ROMA, 29 agosto 2022, 17:25

Redazione ANSA

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Il richiamo alla "sopravvivenza" e al "doloroso" prossimo decennio di Huawei, partito dal fondatore Ren Zhengfei, ha provocato allarme in Cina: la sua nota interna, trapelata sui media ufficiali e diventata virale sui social, è sembrata un monito sul futuro dell'azienda e sul Paese per la franchezza di giudizio. Ren ha detto allo staff di Huawei che "il freddo sarà sentito da tutti" e che la società deve concentrarsi sul profitto rispetto al flusso di cassa e all'espansione se vuole sopravvivere nei prossimi tre anni, indicando altri tagli occupazionali e disinvestimenti.

"Il prossimo decennio sarà un periodo storico molto doloroso, poiché l'economia globale continua a declinare", ha osservato ancora, indicando tra le cause principali la pandemia, l'impatto della guerra in Ucraina e il "blocco continuo" da parte degli Stati Uniti su alcune attività cinesi. "Huawei deve ridurre qualsiasi aspettativa eccessivamente ottimistica per il futuro e fino al 2023 o addirittura al 2025 dobbiamo fare della sopravvivenza la linea guida più importante, e non solo sopravvivere, ma anche con qualità", ha aggiunto il fondatore del colosso di Shenzhen, usando toni opposti a quelli pieni di ottimismo utilizzati anche durante la stretta avviata dall'amministrazione dell'ex presidente Usa Donald Trump. L'economia è sotto forte pressione tra le restrizioni anti-Covid, la crisi del settore immobiliare, le tensioni internazionali e l'estate molto calda che sta creando il razionamento di elettricità in parti importanti della Cina.

Huawei, tra le più grandi aziende del Dragone, sta lavorando per gestire il crollo di ricavi e margini sui profitti calati nei primi tre mesi del 2022, rispettivamente, del 14% e al 4,3%, dall'11,1% dei 12 mesi prima, scontando il boicottaggio di Usa e alleati che hanno limitato al gruppo i loro mercati per la sicurezza nazionale. "In passato, abbiamo abbracciato l'ideale della globalizzazione e aspiravamo a servire tutta l'umanità, quindi qual è il nostro ideale ora? Sopravvivere e guadagnare un po' di soldi dove possiamo. Da questo punto di vista, dobbiamo adeguare la struttura del mercato e studiare cosa si può fare e cosa dovrebbe essere abbandonato", ha osservato ancora.

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