I mitilicoltori aderenti a
Confcommercio Taranto "esprimono soddisfazione" per l'ordinanza
del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci che vieta la
re-immersione in Mar Piccolo di mitili importati, o comunque non
autoctoni, al fine di eliminare l'inquinamento biologico delle
specie cosiddette "aliene". Dopo il riconoscimento del presidio
Slow Food - commenta Luciano Carriero, presidente della
categoria Mitilicoltori - "occorreva fare il secondo importate
passo a supporto di un settore produttivo locale che esprime
enormi potenzialità, ma che ha necessità di essere tutelato ed
accompagnato nel suo percorso di promozione della cozza nera di
Taranto. L'ordinanza in modo inequivocabile vieta del tutto la
possibilità di impiantare in Mar Piccolo semi o frutti non
appartenenti alla specie della cozza tarantina e anche gli
impianti già esistenti dovranno cessare la produzione".
Per i produttori "delle cooperative che, aderendo al Presidio
Slow Food - aggiunge Carriero - hanno deciso di seguire criteri
e regole del disciplinare questo è un passaggio fondamentale. La
cozza nera tarantina peraltro è stata grande protagonista del
Salone del Gusto di Torino. Il fondatore di
Slow Food Carlo Petrini e il presidente regionale Marcello Longo
hanno sottolineato il valore sociale dei nostri allevamenti di
mitili del Mar Piccolo, una produzione che ridà speranza e
dignità ai lavoratori del mare (21 cooperative aderiscono al
progetto Slow Food) e che tra l'altro, cosa non meno importante,
è a basso impatto ambientale".
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